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INCONTRO CON EUGENIO BARBA

Il Corso di Laurea DAMS di Unisalento (con la collaborazione della Fondazione Apulia Film Commission, del Cineclub Universitario di Unisalento e dei Cantieri Teatrali Koreja) presenta il 4 ottobre 2017, alle 17.30, presso il Cinelab “G. Bertolucci” del Cineporto di Lecce (via Vecchia Frigole, 36) un incontro con Eugenio Barba, artista innovativo che ha rivoluzionato la pratica e la cultura teatrale tracciando un percorso di ricerca che ha profondamente segnato la storia del teatro mondiale. In occasione dell’incontro verrà proiettato alla presenza degli autori, Davide Barletti e Jacopo Quadri, il film documentario realizzato per i cinquant’anni di attività dell’Odin Teatret di Eugenio Barba: “Il paese dove gli alberi volano” (2015) presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2015. Modera Luca Bandirali docente di Teorie e tecniche dei linguaggi audiovisivi al corso di laurea DAMS dell’Università del Salento.

Evento a cura di: Corso di laurea DAMS (Unisalento), Fondazione Apulia Film Commission, Cantieri teatrali Koreja. Ingresso gratuito.

EUGENIO BARBA

Regista e teorico teatrale, Eugenio Barba è nato a Brindisi il 28 ottobre 1936. Emigrato in Norvegia, compie studi universitari in storia delle religioni e letteratura francese, poi a Varsavia frequenta, nel 1960, un corso di regia, e diviene assistente di I. Grotowski nel 1962. Questo incontro è fondamentale per la sua formazione. Tornato a Oslo, fonda nel 1964, nella suggestione dell’esperienza polacca, l’Odin Teatret, una compagnia di dilettanti che unisce ad un approfondito lavoro di ricerca sui mezzi espressivi dell’attore una vasta attività culturale articolata in seminari, pubblicazioni e dibattiti. Nel 1965, invitato dalla locale municipalità, l’Odin Teatret si trasferisce a Holstelbro, in Danimarca, dove contribuisce alla definizione di un’ardita politica culturale che lo rende in breve tempo un importante centro di aggregazione anche internazionale. Gli spettacoli allestiti da Barba e dai suoi attori (tra cui Torgeir Wethal, Else Marie Laukvik, Iben Nagel Rasmussen), “Ornitofilene” 1965; “Kaspariana” 1967; “Ferai” 1969; “Min Far Hus” 1972; “Come and the day will be ours” 1976, fanno dell’Odin Teatret uno dei principali punti di riferimento del teatro contemporaneo, poiché sono basati non sulla messa in scena di un’opera né sulla realizzazione di un piano di regia, ma sul confronto con un testo (“Ornitofilene” da Fugleelskerne di J. Björnebor; “Kaspariana” da Kaspar Hauser, di O. Sarvig) o con una problematica (la leggenda del re Alkestis per “Ferai”; la vita e le opere di Dostoevskij per “Min Far Hus”) e sul montaggio, operato dal regista, del materiale elaborato dall’attore in un lungo lavoro d’improvvisazioni e in una ricerca pedagogica organica di espressività. Tra il 1974 e il 1975 l’Odin Teatret sperimenta la possibilità di usare antropologicamente i risultati del proprio lavoro teatrale come oggetto di scambio con le espressioni culturali locali nel Salento e nella Barbagia.

“IL PAESE DOVE GLI ALBERI VOLANO” – scheda del film

Nella silenziosa provincia danese si preparano i festeggiamenti per i cinquant’anni dell’Odin Teatret, la compagnia teatrale di ricerca che, sotto la guida di Eugenio Barba, ha cambiato le coordinate dello spettacolo del secondo Novecento alimentando il proprio alfabeto attraverso le culture sceniche del mondo. Dalle più diverse latitudini del pianeta – Kenia, Bali, Brasile, India, e anche Europa –arrivano nella città di Holstebro squadre di bambini, ragazzi e artisti chiamati a dare energia con acrobazie, musiche e voci a un evento corale, sotto lo sguardo impetuoso del regista dai piedi scalzi e dai capelli bianchi.

L’Odin Teatret non è solo una compagnia, è una comunità allargata e atemporale, è flusso visionario e quotidianità irriducibile, è un intrigo di umanità selvatiche di cui questo film scruta con tenerezza la costanza, le intuizioni, i paradossi e gli orizzonti. Attori che sono anche muratori-sarti-organizzatori, un sindaco postino-intellettuale, una fattoria prestata al teatro e un regista saldatore-boscaiolo hanno dato vita nel corso di mezzo secolo a un sodalizio tra visione politica e valore universale dell’arte.

La preparazione di questa festa – che innesta ritmi tribali e classicità occidentali nella divertente ricerca di una lingua comune – invoca la possibilità del teatro di miscelare cielo e terra, tra falò rigenerativi e alberi che volano.

DAVIDE BARLETTI

Davide Barletti ha diretto oltre 30 film, documentari, cortometraggi. I documentari “Shquiperia-Albania”, “I Fantasisti – Le vere storie del calcio Napoli” e il cortometraggio “Gli ultracorpi della porta accanto”, si aggiudicano importanti riconoscimenti in numerosi Festival. Il lungometraggio “Italian Sud-Est” partecipa al 60° Festival di Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Nuovi Territori.

Recentemente il Festival Internazionale Nuovo Cinema Città di Pesaro ha dedicato una retrospettiva alla Fluid Video Crew, nucleo originario di Fluid Produzioni srl. Nel febbraio del 2008 esce nelle sale cinematografiche il lungometraggio “Fine Pena Mai”, film di cui Barletti firma la regia e la sceneggiatura insieme a Lorenzo Conte. Nello stesso anno realizza il documentario sulla mafia pugliese “Diario di uno Scuro”, coprodotto da Italia e Francia; firma la regia di “Radio Egnatia”, documentario in concorso alla 26° edizione del Torino Film Festival ed evento speciale al Tirana International Film Festival e al Thessaloniki Documentary Festival. Come autore e regista, partecipa al progetto www.fromzero.tv prima piattaforma web italiana per il documentario, realizzando numerosi corti ambientati nelle zone terremotate dell’Abruzzo. Nel 2010 gira “Non c’era nessuna signora a quel tavolo”, film dedicato alla regista Cecilia Mangini. Nel 2011 con la produzione di Rai Storia dirige il documentario “Ritratto di Ettore Scola” e il reportage “Il debito della democrazia” sulla crisi economica greca. Dal 2013 al 2015 è autore e regista delle tre serie TV “Artisti del Gusto” per National Geographic Channel. Il suo ultimo film è “La guerra dei cafoni” (2017), lungometraggio diretto insieme a Lorenzo Conte e presentato al Festival di Rotterdam.

JACOPO QUADRI

Jacopo Quadri ha montato più di sessanta film presentati nei più importanti festival internazionali, ottenendo vari riconoscimenti, dal Gran Premio della Giuria a Venezia per “Morte di un matematico napoletano” di Mario Martone al Leone d’Oro per “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi. Collabora, tra gli altri, con Bernardo Bertolucci, Marco Bechis, Paolo Virzì, Zhang Yuan, Apitchapong Weerasethakul, Francesca Archibugi, Alessandro Rossetto, firmando il montaggio di “Vergine giurata” (2015), “Il giovane favoloso” (2014), “Piccola Patria” (2013), “Io e te” (2012), “Noi credevamo” (2010), “Below sea level” (2008), “La guerra dei fiori rossi” (2007), “The dreamers” (2003), “Paz” (2002), “Garage Olimpo” (1999), “Ovosodo” (1997) e “L’amore molesto” (1995).

Con Antonietta De Lillo e Patrizio Esposito ha diretto il documentario “Saharawi”, voci distanti dal mare (1997), e con Mario Martone “La terra trema” (1998) e “Un posto al mondo” (2000). Ha realizzato il cortometraggio “Marisa” (2000) e la serie sperimentale “Statici” (1996-2002).

Nel 2014 gira il documentario su Luca Ronconi “La scuola d’estate”, presentato al Torino film festival, a Rotterdam e a Guadalajara, vincendo il Premio speciale Nastri d’Argento 2015 e, per la miglior regia, il Premio Libero Bizzarri 2015.

Link: www.ilpaesedoveglialberivolano.com;

         www.letterelinguebbcc.unisalento.it;

         www.apuliafilmcommission.it;

         www.teatrokoreja.it

Info: cineclub.universitario@unisalento.it;

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