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Convegno internazionale “(De)costruire mitologie oggi. Questioni di genere tra letterature, psicologia e pratiche sociali”

Si terrà domani 19 gennaio 2018 nell’aula Ferrari del palazzo Codacci Pisanelli (piazzetta Arco di Trionfo, 1) a Lecce, il convegno internazionale “(De)costruire mitologie oggi. Questioni di genere tra letterature, psicologia e pratiche sociali”. L’incontro che inizierà alle ore 9 per proseguire nel pomeriggio, si inserisce nel progetto di ricerca di interesse nazionale (PRIN) dal titolo “(De)costruzione del mito nella letteratura femminile contemporanea in Russia e in Polonia. Uno studio comparato”. Parteciperanno, tra gli altri, Aleksander Novik, antropologo di fama internazionale e direttore del Dipartimento di Studi Europei del Kunstkamera di S. Pietroburgo; Persida Lazarevic, docente di Letteratura serbo-croata dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara; i componenti nazionali del Prin (Marina Ciccarini dell’Università di Roma “Tor Vergata”, Gabriella Imposti dell’Università di Bologna, Krystyna Jaworska dell’Università di Torino) e quelli di UniSalento (Eugenio Imbriani, Alberta Giani, Monica Genesin, Eleonora Gallucci).

“Il titolo del progetto – spiega la coordinatrice nazionale del progetto Gloria Politi, ricercatrice di lingua e traduzione russa dell’Università del Salento, – sembrerebbe rimandare ad uno studio circoscritto alle sole letterature russa e polacca, contemporanee, e di scrittura femminile.

In realtà quello che ci porterà ad affrontare questo tema, ha radici ben più antiche.

È sufficiente partire, infatti, dalla semplice constatazione che il mito classico sia stato da sempre espressione della cultura patriarcale e misogina.

Le scrittrici contemporanee di area russa e polacca, oggi, sentono l’urgenza di impossessarsi della mitologia classica al fine di ricrearla ex novo, secondo il proprio sentire.

Le autrici, ricorrendo al gioco letterario di “demitologizzazione” e “remitologizzazione”, innescano un processo di recupero cimentandosi in un vero e proprio “bricolage multimitico” o ancora ricorrono al genere fiabesco o fantasy. Il mito greco e latino, quindi, va ad alternarsi a nuove mitopoiesi, diventando luogo di scontro ideologico, di emancipazione e affermazione identitaria attraverso il ricorso e la rielaborazione di altre mitologie, antiche e moderne. Il gioco letterario ha quasi un’importanza terapeutica e acquista il valore dell’“integrazione” simbolica della donna in una società dove è tutto da costruire. Questo è il contesto entro il quale può essere interpretata l’opera di molte scrittrici di area slava.

È evidente che la problematica identitaria è centrale in questa letteratura.

Le scrittrici assumono un atteggiamento sovversivo rispetto alla legge del padre e lo fanno appropriandosi proprio del mito, tentando di affermare un nuovo “ordine” socioculturale, sferrando una severa critica alla cultura patriarcale ed etero-normativa al fine di minarne i principi basilari, nel tentativo di creare un’eredità culturale alternativa – eretica e incerta, che si opponga a quella maschile – canonica e sicura.

Quello che si intende compiere è un viaggio intratestuale e intertestuale, mettendo a confronto opere di genere diverso, di ambiti culturali differenti e tracciando un fil rouge tra le due culture principali, ma si vuole anche percorrere un cammino interculturale e interdisciplinare, giacché la mitologia lega la civiltà classica a quella moderna e studiare perché ci coinvolge in maniera totale: la ritroviamo, per esempio, nel contesto slavo-balcanico contemporaneo dove il ruolo della donna, nella società patriarcale tradizionale, e la ricerca di un nuovo modello identitario costituisce una tematica assai dibattuta, che offre spunti molto interessanti e suggestivi.

In tale prospettiva, sono tirati in causa sia gli studi in ambito psicologico, sia gli studi antropologici. I primi pongono inevitabilmente l’accento sui processi cognitivi e/o affettivi individuali stabili, sulla dominanza comunicativa e sulla costruzione/riconoscimento delle identità; i secondi hanno individuato nella narrativa di tradizione orale europea i temi della dualità maschile/femminile e le ampie notizie, mutuate dal folclore, sull’esistenza di una variegata schiera di figure femminili che hanno la facoltà di interferire con le azioni umane.

La metodologia seguita sarà di tipo comparatistico, si cercherà di realizzare un itinerario di conoscenza e di approfondimento delle varie problematiche che hanno prodotto un tipo di letteratura caratterizzata da mitologizzazione, femminismo, postmodernismo, esistenzialismo, autobiografismo, questioni di genere e identitarie.

Sarà un cammino di conoscenza che terrà conto delle problematiche storiche, sociali, psicologiche, filosofiche e delle forme letterarie che hanno caratterizzato l’evoluzione stilistica e critica della letteratura di genere e delle donne.”

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