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Approvata la bozza di Protocollo d’intesa per il “Polo della Giustizia di Lecce”

Approvata questa mattina in giunta la delibera relativa al protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia, Agenzia del Demanio, Comune di Lecce, Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Provveditorato Interregionale allo OO.PP. – Campania, Puglia e Basilicata, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Lecce e Presidente della Corte d’Appello di Lecce.

Oggetto del protocollo le attività da intraprendere per la realizzazione del nuovo “Polo della Giustizia di Lecce” e la regolamentazione dei relativi impegni assunti dai sottoscrittori, diretti a qualificare, incentivare e accelerare il percorso di attuazione dell’intervento.

Il nuovo Polo della Giustizia, che sarà sede unica delle sezioni distaccate di Corte d’Appello e Procura Generale, sorgerà su un terreno confiscato alla Sacra Corona Unita, un terreno di proprietà Mattarelli situato in via Adriatica, in parte già utilizzato dall’Università del Salento.

Attraverso il protocollo i sottoscrittori, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, si impegnano a collaborare nella realizzazione del nuovo polo metropolitano, assicurando ogni utile e tempestivo scambio di documenti, dati e informazioni e promuovendo, di comune accordo, ogni iniziativa che renda disponibili le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione dell’intervento. Il Comune di Lecce si impegna ad assicurare ogni supporto per lo svolgimento delle attività di natura urbanistica di carattere tecnico e amministrativo e la realizzazione di un apposito studio di fattibilità del sistema viario.

“Si tratta di un primo passo importante – dichiara il sindaco Carlo Salvemini perché giungere alla realizzazione della Cittadella della Giustizia di qui a – ci auguriamo – cinque anni garantirebbe a tutti gli operatori uno spazio funzionale perfettamente aderente alle loro necessità, oggi compromesse da una dislocazione non coerente e dalla soppressione delle sedi giudiziarie di distretto che hanno determinato un carico sugli uffici di viale De Pietro e via Brenta.  Un intervento che aiuterebbe inoltre la città a ripensare se stessa e ad alleggerirsi di un carico veicolare notevole intorno all’area dell’ex Foro Boario e zone limitrofe. Occorre dare grande merito al Procuratore Generale e al Presidente della Corte d’Appello per aver lavorato all’individuazione di una soluzione utile. La scelta del sito è importante per varie ragioni: perché già acquisito al Demanio, per il suo significato simbolico di bene confiscato alla criminalità organizzata e per la localizzazione strategica, giacché prossimo al centro urbano e con collegamenti utili sugli assi della tangenziale per tutti coloro che dovranno raggiungere il Palazzo di Giustizia dalla provincia e da fuori provincia”.

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