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VIDEO PROIEZIONE DELLA SACRA RAPPRESENTAZIONE “PASSIONE E MORTE DI CRISTO”

Il Circolo Cittadino di Specchia comunica che, in collaborazione con il Comitato Festa Madonna del Passo, nell’Atrio del Castello Risolo, in Piazza del Popolo a Specchia, sarà proiettato Il video, con sistema Blu-ray, diviso in due serate, mercoledì 5 e Giovedì 6 settembre, sempre alle ore 20.30, della sacra rappresentazione teatrale in tre atti “Passione e Morte Di Cristo”, messa in scena dalla Pro Loco di Specchia, in occasione della Pasqua 2010, in collaborazione con le Confraternite: Madonna Assunta in Cielo e S. Antonio da Padova. 

Per la comunità di Specchia, questa sacra rappresentazione teatrale è un momento di grande devozione, manifestata attraverso una tradizione radicata da generazioni. A causa delle grosse difficoltà organizzative nel realizzarla, non viene proposta annualmente, ma nel 2010, l’allora Presidente della Pro Loco, Vittorio Vincenti, insieme ai suoi collaboratori, com’era accaduto nelle edizioni precedenti,riuscirono a superare tutti gli ostacoli.

Gli attori, tutti dilettanti e locali, molti alla loro prima esperienza su un palcoscenico, interpretarono cinquanta personaggi, provando per mesi con molto impegno, guidati da Santino Giangreco, scrupoloso regista e cultore dell’arte teatrale, che insieme con Rocco Branca, aiuto regista, trasformarono Piazza del Popolo in un grande teatro, dove anche i balconi dei palazzi nobiliari si trasformarono in palcoscenico e quinte.

La Settimana Santa in Puglia è un momento di grande devozione, ogni cittadina manifesta la propria attraverso tradizioni radicate da generazioni. Anche a Specchia, le strade e la piazza si popola di personaggi in costume che con devozione e impegno cercano di ricordare le ultime ore di vita di Gesù Cristo, proponendo una secolare e originale tradizione locale, il cui testo, gelosamente conservato, pur nelle manipolazioni subite nel corso dei secoli, conserva un’emozionante bellezza e una sublime drammaticità sottolineata dal suono degli endecasillabi e dei settenari in cui è composto.

L’autore, probabilmente un monaco specchiese del XVII sec., di uno dei conventi esistenti nei secoli scorsi nella cittadina, scrisse un testo, dove sulla scena si alternano circa cinquanta personaggi, ognuno fondamentale nella rappresentazione della “a tragedia”, come la chiamano gli stessi specchiesi. L’autore dimostra una profonda cultura profana e teologica, una rara capacità di penetrare nell’animo dei personaggi e un deciso senso dell’azione in un crescendo drammatico che culmina nella scena della crocifissione.

Su tutti si evidenziano i personaggi di Cristo e di Giuda, quest’ultimo raggiunge una dimensione straordinaria nella lotta tra la coscienza del tradimento e la ricerca del perdono fino a raggiungere, con il suicidio, nella disperazione più profonda, e insieme al momento della crocifissione, rappresentano i momenti più salienti della “Passione e Morte di Cristo”.

Molte pagine di questa rappresentazione raggiungono nei toni, ora delicati ed emozionanti, ora angoscianti o feroci, tutte le corde dell’animo umano e in ogni edizione coinvolgevano emotivamente i numerosi spettatori che raggiungevano Specchia da tutto il Salento. Per questi motivi, non è un caso, dunque, che tra tutte le sacre rappresentazioni, “a tragedia”di Specchia, sia l’unica rimasta a perpetuare anche nel nuovo millennio una tradizione carica di profondo significato umano, culturale e religioso.

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