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A RUFFANO LA “III GIORNATA MONDIALE DEI POVERI” DIOCESANA IL TEMA “LA SPERANZA DEI POVERI NON SARÀ MAI DELUSA”

La Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca comunica che domenica 17 Novembre prossima, a Ruffano presso la Città della Domenica – Masseria Mariglia (Via San Giovanni Bosco, 10), come accade ogni anno dal 2017, si svolgerà l’iniziativa diocesana dedicata alla III GIORNATA MONDIALE DEI POVERI dal tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”. Il programma prevede alle ore 10.30, la Celebrazione Eucaristica nella Cappella della Città della Domenica presieduta da Mons. Vito Angiuli,Vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, alle ore 12.00, in collegamento televisivo da Piazza San Pietro sarà possibile ascoltare la Preghiera dell’”Angelus” di Papa Francesco. Alle ore 13.00, nel Salone, i poveri pranzeranno insieme a Mons. Vito Angiuli, con i sacerdoti e i sindaci della Diocesi serviranno ai commensali; il pranzo sarà offerto, compatibilmente alle possibilità da ogni parrocchia e realtà del volontariato della Diocesi.

Nel suo Messaggio per la III Giornata Mondiale dei Poveri, Papa Francesco, afferma che: “ «La speranza dei poveri non sarà mai delusa» (Sal 9,19). Le parole del Salmo manifestano una incredibile attualità. Esprimono una verità profonda che la fede riesce a imprimere soprattutto nel cuore dei più poveri: restituire la speranza perduta dinanzi alle ingiustizie, sofferenze e precarietà della vita. Il Salmista descrive la condizione del povero e l’arroganza di chi lo opprime (cfr 10, 1-10). Invoca il giudizio di Dio perché sia restituita giustizia e superata l’iniquità (cfr 10, 14-15). Sembra che nelle sue parole ritorni la domanda che si rincorre nel corso dei secoli fino ai nostri giorni: come può Dio tollerare questa disparità? Come può permettere che il povero venga umiliato, senza intervenire in suo aiuto? Perché consente che chi opprime abbia vita felice mentre il suo comportamento andrebbe condannato proprio dinanzi alla sofferenza del povero? Nel momento della composizione di questo Salmo si era in presenza di un grande sviluppo economico che, come spesso accade, giunse anche a produrre forti squilibri sociali. La sperequazione generò un numeroso gruppo di indigenti, la cui condizione appariva ancor più drammatica se confrontata con la ricchezza raggiunta da pochi privilegiati. L’autore sacro, osservando questa situazione, dipinge un quadro tanto realistico quanto veritiero.” Il Pontefice ricorda che Gesù “ha inaugurato il suo Regno ponendo i poveri al centro”. Lui “ha inaugurato, ma ha affidato a noi, suoi discepoli, il compito di portarlo avanti, con la responsabilità di dare speranza ai poveri”. E per questo è “necessario, soprattutto in un periodo come il nostro, rianimare la speranza e restituire fiducia”. Si tratta di “un programma che la comunità cristiana non può sottovalutare”. Perché “ne va della credibilità del nostro annuncio e della testimonianza dei cristiani”. Infatti “l’opzione per gli ultimi, per quelli che la società scarta e getta via” è “una scelta prioritaria che i discepoli di Cristo sono chiamati a perseguire per non tradire la credibilità della Chiesa e donare speranza fattiva a tanti indifesi”.

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