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Abusi edilizi e demaniali a San Cataldo: la Guardia Costiera sequestra un intero stabilimento, quattro indagati

Occupazione abusiva di spazio demaniale ed abusivismo edilizio: sono questi i reati contestati che hanno condotto al sequestro dell’intera struttura del Lido Salapia a San Cataldo, nel Comune di Lecce. Lo stabilimento, assentito in concessione al Comune, era stato oggetto di attività investigativa ed approfondimenti da parte degli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto nei mesi scorsi, attività di cui era stata subito informata la Procura della Repubblica di Lecce.

L’attività, condotta nell’ambito della più vasta operazione di controllo e verifica sul demanio marittimo di competenza condotta dagli uomini del Comandante della Guardia Costiera di Otranto Gian Marco Miriello, aveva tratto spunto anche dalla posa nello specchio acqueo antistante il Lido Salapia e la spiaggia libera adiacente di una serie di sacchi in geotessuto, potenzialmente finalizzati a limitare l’erosione costiera in quel tratto di arenile, posa avvenuta sulla scorta di un permesso emesso dal Comune di Lecce stesso ma in assenza di qualsivoglia atto autorizzativo preventivo di altri enti competenti, quali la Regione Puglia e la Provincia di Lecce.
E proprio sotto il coordinamento del sostituto procuratore Massimiliano Carducci, l’attività posta in essere dal personale della Guardia Costiera ha portato a rilevare nello stabilimento in questione la posa di più di 140 sacchi in geotessuto e abusivismi demaniali ed edilizi per circa 240 metri quadrati tra fabbricati in legno, struttura in tubi innocenti, pontile in legno con passerella e strutture di copertura ed ombreggiamento in legno, andando ad iscrivere 4 persone nel registro degli indagati.
Ed è di questa mattina l’operazione che ha condotto all’apposizione dei sigilli all’intera struttura, a seguito di specifico decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari.
L’attività investigativa in merito alla questione andrà comunque avanti. Sono attualmente al vaglio degli inquirenti eventuali ulteriori responsabilità dei soggetti coinvolti, che potrebbero aver consentito e posto in essere, a vario livello, una siffatta condotta.

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