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AL CASTELLO SI CHIUDE LA MOSTRA #SELFATI

Domenica 11 novembre (ore 10-13 / 15-17 – ingresso 7/6/5 euro) nelle sale e negli spazi esterni del Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, si conclude, dopo oltre cinque mesi di apertura e un’ottima accoglienza da parte di pubblico e critica, #Selfati, la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie. Un’esperienza immersiva attraverso linguaggi e poetiche molteplici che hanno reso, ancora una volta, Gallipoli un appuntamento imperdibile per i “viaggiatori” alla ricerca di una bellezza visiva, percettiva, etica, educativa e funzionale. La mostra culmina nell’imponente sala ennagonale in cui sono esposti per la prima volta i “SelfieAdArte” della giornalista e art influencer Clelia Patella, e la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, simbolo dell’Arte Povera e icona della cultura di consumo contemporanea. Dalle 10 (ingresso 10 euro – prenotazione obbligatoria) si rinnova anche l’appuntamento con Meditazione mediterranea: Vibrazioni d’autunno a cura di Ilaria Mancino.

Prodotta dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie, che gestisce il castello dal 2014 con la direzione generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica dell’architetto Raffaela Zizzari, #Selfati è realizzata in collaborazione con Università del Salento e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli e La Sapienza di Roma. In questi mesi la mostra ha raccontato il fenomeno selfie non solo come gesto quotidiano ma soprattutto come elemento in grado di raccontare se stessi, una nuova modalità espressiva della “cultura popolare”. L’allestimento propone, oltre a SelfieAdArte e alla Venere degli Stracci, la Selfie Timeline (con la storia dell’autoritratto dallo sciamano della Grotta dei Cervi sino a Marina Abramovic passando per Raffaello, Leonardo, Caravaggio, Van Gogh, Warhol), sorprendenti opere site specific come la mirror tower (un labirinto di specchi), la stravagante optical room curata e interpretata da Francesco Ferreri aka Chekos’art, e luminarie di “Salento style”, fino all’exibit dove ogni visitatore diventa autore di un’opera collettiva partecipandovi e vivendola. La piazza d’armi ospita le “sedute d’autore” Nemo di Fabio Novembre (Driade). Grazie al progetto “In my eyes”, in collaborazione con l’Istituto Tecnico Amerigo Vespucci e l’associazione di promozione sociale Poiesis, l’antico maniero si è dotato anche di mappe tattili e guide in braille oltre che di un’audiogudia (in italiano e inglese), 

Il Castello di Gallipoli dopo decenni di chiusura e incuria, da luglio 2014 ha accolto turisti provenienti da tutto il mondo, dalla Puglia e dal Salento ma soprattutto i cittadini della città bella che da troppo tempo vedevano negata la possibilità di apprezzare sale, torrioni, gallerie, corridoi, di ammirare la bellezza della luce del sole sulle pareti dell’atrio e il panorama mozzafiato che regalano le terrazze circondate dal mare Jonio. Tra le mostre ospitate la personale di e con Michelangelo Pistoletto nell’estate 2015, “I porti del Re, Jakob Philipp Hackert dalla Reggia di Caserta al Castello di Gallipoli”, che nel 2017 ha consentito di esporre preziosissime tele settecentesche che rappresentano il passato e la storia del nostro territorio, oltre a numerose collettive di artisti e fotografi pugliesi e non, concerti, spettacoli, presentazioni, visite teatralizzate e eventi privati. Il Castello è diventato un polo di attrazione aperto e funzionante nell’arco di tutto l’anno e grazie ai risultati economici dell’attuale gestione, dal 14 aprile 2016, è stato acquisito al Demanio del Comune di Gallipoli, permettendo una disponibilità completa e indipendente del bene dal Demanio Statale. 

Info e prenotazioni
0833262775 – info@castellogallipoli.it – www.castellogallipoli.it

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