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Al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi in scena Moni Ovadia

Venerdì 26 e sabato 27 ottobre, il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi ospita il secondo appuntamento della stagione artistica 2012-2013: in scena Moni Ovadia racconta gli ebrei e i Rom nello spettacolo Senza confini. Ebrei e zingari. «Per duemila anni – spiega l’artista – ebrei e Rom sono stati popoli senza terra, hanno mostrato al mondo che si può essere popolo senza bisogno di confini, burocrazia, eserciti, barriere e proprio per questa loro proposta straordinaria sono stati destinati allo sterminio. Poi qualcosa è cambiato: gli ebrei sono entrati nel salotto buono, hanno scelto una terra da abitare, una nazione. I Rom invece no, e quindi su di loro gravano ancora pregiudizi e discriminazione».

Moni Ovadia conduce da tempo una battaglia contro le discriminazioni etniche e il razzismo. Nello spettacolo muove dai crimini subiti dagli ebrei e arriva presto ad associare a questo popolo quello di Rom e Sinti che, forse, hanno sofferto persecuzioni ancor più crudeli e lontane nel tempo.

Così, procedendo lungo questa storia quasi parallela, il cantore di Filippopoli e la “Moni Ovadia Stage Orchestra” – di cui fanno parte anche musicisti Rom di nazionalità rumena – portano in scena la loro cultura e la loro gente. Senza confini. Ebrei e zingari affronta le vicende di Rom ed ebrei tra musica, riflessioni, storie, spunti umoristici. Un recital che tra i ritmi incalzanti delle sonorità zingare e barzellette ebraiche vuole dar voce soprattutto al “popolo degli uomini” (in lingua romanes Rom significa “uomo”) che fatica a trovare vera accoglienza in Europa. La musica e il teatro civile provano allora a scardinare conformismi e manifestare la dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente. Un’opera teatrale originale e senza confini fatta di memorie e di grandi emozioni. Si comincia alle ore 20.30.

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