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Alessandro Zezza, Masseria Panareo: Più coraggio negli aiuti alle imprese, soprattutto nel settore turistico

Ancora una volta vengono disattese le aspettative.

Il governo con il Decreto “Cura Italia” mette in campo solo azioni tampone totalmente insufficienti e poco impattanti per le imprese italiane.

Personalmente trovo umilianti le 600 euro previste per i professionisti e solo per il mese di marzo, tanto più che se ne prevedono 780 per il Reddito di Cittadinanza. Ma come, l’azienda che abbiamo tirato su dal nulla e che da lavoro, vale meno di chi resta a casa in attesa di occupazione?

A parte questo dettaglio, nel decreto non ci sono interventi che siano di reale aiuto al mondo delle imprese, le quali hanno bisogno, innanzitutto, di un abbattimento dei contributi previdenziali per le persone assunte che duri almeno un biennio. In questo modo, i contributi versati in quota parte sarebbero “figurativi” ed in futuro varrebbero come versati interamente. Un modo per aiutare le imprese ad assumere durante la ripartenza.

Un abbattimento di tutte le imposte comunali come IMU, TARI e TASI.

Una abbattimento delle bollette energetiche.

Un piano di comunicazione e di rilancio internazionale per tutto il nostro comparto turistico.

Infine, una serie di incentivi (magari utilizzando il sistema del credito di imposta) per convertire in green e bio la gran parte delle aziende turistiche ed agrituristiche. Penso a modelli sullo stile del bosco verticale per hotel cittadini e con coperture in solare termico e fotovoltaico, impianti integrati di ultima generazione, etc.

In questo momento non serve essere timidi affrontando la crisi con vecchie ricette rivelatesi già fallimentari in passato, occorre invece molto coraggio adottando interventi più importanti di più ampio respiro, più ambiziosi, che guardino al futuro e che spero potranno essere adottati nei futuri decreti.

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