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Anticorruzione, Mantovano: il Pdl vuole discuterne e migliorarlo, non affossarlo

La polemica politica non può travisare la realtà. Il Pdl non dice “no” al provvedimento anticorruzione; alla Camera ha contribuito fattivamente al suo varo,con i voti espressi, e con emendamenti proposti alla prima parte del provvedimento, quella sulla prevenzione del fenomeno, molti dei quali sono stati approvati. Abbiamo subìto l’imposizione delle norme penali, piovute in aula all’ultimo momento, saltando la discussione in commissione, e passate solo perché è stata posta la fiducia. Non ci stiamo a passare per gli affossatori del ddl solo perchè esprimiamo motivate perplessità sullo scardinamento di figure di reato la cui configurazione ha secoli di vita (per es., quando dalla concussione si elimina l’elemento dell’induzione) o sull’introduzione di figure di reato, dalla formulazione discutibile. Si prenda il caso del nuovo delitto di “traffico di influenze”, che punisce chi, “sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita”. Se la disposizione fosse approvata così, gli uffici “pubbliche relazioni” delle associazioni di categoria farebbero bene a chiudere. Non per il rischio che quanto fanno ordinariamente e legalmente porti a una loro condanna definitiva; ma per la elevata probabilità che quell’avverbio – indebitamente –, posto a confine fra una lecita attività lobbistica e un illecito traffico di influenze, sia dilatato a dismisura, e quindi faccia avviare un bel po’ di procedimenti penali, consegnando a ogni pubblico ministero la discrezionalità più ampia nell’interpretare che cosa è indebito. Si vuol far approvare questa legge per rassicurare i mercati? Ho l’impressione che una disposizione del genere, una volta applicata, genererà panico fra le imprese e nei mercati. Perché, se anche la sentenza definitiva sarà di assoluzione, affrontare processi, articolare e pagare la propria difesa, subire il danno mediatico, conta molto più di qualsiasi dispositivo letto anni dopo l’avvio del giudizio. Si condivide la priorità, ma per certe norme penali non può valere il “prendere o lasciare”: il Pdl vuol solo discuterne.

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