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Beni confiscati alle mafie e Storie di alternanza: la Camera di commercio premia le idee dei giovani salentini

Il 23 novembre 2018 a partire dalle ore 9.30 si terrà,  presso la Sala Conferenze dell’Ente camerale, la premiazione delle migliori proposte presentate dagli studenti salentini che hanno partecipato al  bando Storie di Alternanza  e al bando per la raccolta di proposte per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie.

L’iniziativa  conclude l’impegno annuale della Camera di Commercio di Lecce nei riguardi delle scuole  che vi  hanno  preso parte, alle quali   è stato garantito un costante affiancamento e supporto,   al fine  di accrescere le opportunità di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro stimolandoli  all’autoimprenditorialità. L’obiettivo  della premiazione  è la valorizzazione dei migliori percorsi di Alternanza realizzati dagli studenti salentini presso le imprese ed istituzioni del territorio. L’evento  prevede la partecipazione, oltre al Presidente dell’Ente, Alfredo Prete, quello del Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e del Procuratore Generale della Repubblica, Antonio Maruccia, nonchè del Provveditore agli Studi di Lecce, Vincenzo Melilli, e del referente dell’Associazione Libera di Lecce, Emanuele Perlangeli.  Seguirà l’intervento del Segretario Generale, Francesco De Giorgio  che illustrerà le iniziative dell’Ente a supporto del mondo scolastico.

Durante l’incontro verranno presentati, inoltre,  i progetti di alternanza che si sono distinti per originalità e qualità delle idee proposte, la replicabilità generale, la descrizione delle competenze acquisite ed il ruolo dei tutor interni che hanno seguito gli studenti. Particolare rilievo assume  la premiazione delle migliori proposte presentate dagli studenti salentini  per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, su cui la Camera di Commercio di Lecce ha profuso grande impegno, unitamente all’Associazione Libera, promuovendo la raccolta di idee per il riutilizzo sociale dei beni confiscati in via definitiva alle mafie, che, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale, nella provincia di Lecce risultano essere ancora numerosi.

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