22 Gen 2015
Buccoliero: “Poligono di Torre Veneri: finalmente si chiude un lungo periodo di terrorismo psicologico”
“Esprimo viva soddisfazione per quanto ufficializzato, nelle scorse ore, dalla Procura di Lecce in merito al Poligono militare di Torre Veneri, per anni bersaglio di accuse infondate e demagogiche”.
È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Buccoliero, dopo che è stata ufficializzata l’archiviazione sul Poligono di Torre Veneri. Più volte, negli anni scorsi, lo stesso Buccoliero, anche con una lettera pubblica al Co.Mi.Pa (Comitato Misto Paritetico Regione – Enti militari), era sceso in campo in difesa del poligono militare di Frigole.
“Il poligono di Torre Veneri non solo è stato completamente bonificato – prosegue Buccoliero – ma, come giustamente ha sottolineato il Procuratore Capo di Lecce, Cataldo Motta, che non a caso lo ha definito il più pulito del Salento, non è stata trovata alcuna traccia di uranio impoverito o di altro pericoloso inquinante; del resto, come ho più volte rimarcato nel corso degli anni, il munizionamento con uranio impoverito non è nella disponibilità delle Forze Armate italiane né avrebbe senso che venisse utilizzato nel corso di esercitazioni militari.
Tuttavia, ben vengano queste verifiche, che permettono da un lato di dimostrare come le attività dell’Esercito si svolgano nel rispetto della salute e dell’ambiente, dall’altro di offrire garanzie di sicurezza e serenità a tutti i cittadini.
Mi auguro vivamente che la chiusura di questa delicata inchiesta, metta finalmente la parola fine su anni di vero e proprio terrorismo psicologico, portato avanti con accuse strumentali, infondate e demagogiche”.
“Un plauso va alla Procura di Lecce per l’egregio lavoro svolto e allo Stato Maggiore dell’Esercito, che proprio a Torre Veneri effettuerà, due volte l’anno, un monitoraggio mare – terra, che continuerà a garantire la straordinaria biodiversità presente nel luogo. Un chiaro esempio – conclude Buccoliero – di trasparenza e di piena collaborazione con la cittadinanza tutta”./