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Buccoliero:”Ecotassa Puglia: non si penalizzino ingiustamente i Comuni comunque virtuosi”

Un’interrogazione urgente per far risuonare il grido d’allarme di tanti Comuni che, pur avendo realizzato da tempo la raccolta differenziata, si trovano a dover subire ingiustamente il balzello dell’Ecotassa.

È quella presentata, in queste ore, dal consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Buccoliero.

“In un momento di vera emergenza economica – dichiara Buccoliero – non si può infierire ulteriormente sui Comuni con una sanzione ingiusta. Se i comuni hanno, infatti, l’obbligo di garantire la raccolta differenziata dei rifiuti, alla Regione spetta il compito di garantire lo smaltimento degli stessi, assicurando un numero adeguato di impianti di compostaggio per il conferimento dell’umido. È chiaro che, mancando un passaggio fondamentale, il meccanismo s’inceppa e non si può pretendere che i contribuenti paghino per tutti. Senza contare, poi, i tanti Comuni virtuosi che, con grande sacrificio, hanno attivato da tempo la raccolta differenziata e di cui oggi non si tiene conto. Buttare tutto a mare è una follia!”

Partendo da queste considerazioni, il consigliere Buccoliero ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente.

Scrive Buccoliero:

            “Premesso che:

–          È noto che il Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, meglio noto come Ecotassa, punta a favorire una minore produzione di rifiuti e il loro relativo recupero, penalizzando quei Comuni che, negli ultimi anni, non sono riusciti ad eliminare il ricorso alle discariche e premiando quelle amministrazioni che, invece, hanno realizzato un buon sistema di differenziazione dei rifiuti;

–          L’Ecotassa comporta un costo variabile: si va da un minimo di 5,17 euro a tonnellata per i rifiuti solidi da conferire in discarica ad un massimo di 25,82 euro a tonnellata (L.R. n. 38 del 30/12/2011, entrata in vigore il 1° gennaio 2014);

–          La Regione Puglia, per l’anno 2014, ha disposto che la nuova disciplina non venga applicata a quei Comuni che, entro giugno 2014, abbiano dimostrato di aver aumentato del 5% la raccolta differenziata dei rifiuti rispetto ai dati relativi al periodo settembre 2012 – agosto 2013, andando a penalizzare quei Comuni ritenuti inadempienti

considerato che:

–          la composizione dei rifiuti urbani è rappresentata da un 50% circa da frazione secca (compreso il materiale secco riciclabile) e dall’altro 50% circa da frazione umida;

–          gli impianti di compostaggio presenti sul territorio regionale non sono sufficienti a garantire un corretto ciclo dei rifiuti con trattamento della frazione umida e, di conseguenza, pur procedendo ad una raccolta differenziata “spinta”, la maggior parte dei comuni (si parla dell’oltre il 90% dei Comuni pugliesi) non possono, loro malgrado, rientrare nella categoria dei Comuni virtuosi;

–          in tutta la Provincia di Lecce non è presente un impianto operativo di compostaggio e se anche i Comuni salentini riuscissero ad incrementare la raccolta del 5%, i costi di trasporto e conferimento aumenterebbero in maniera esponenziale, ricadendo in maniera grave sui cittadini;

–          in tutto questo, a farne le spese, come sta già accadendo in provincia di Lecce, sono Comuni virtuosi, che da tempo hanno compreso l’importanza della raccolta differenziata e che sono oggi, ingiustamente, penalizzati;

l’interrogante si rivolge al Presidente della Giunta regionale ed all’assessore all’ambiente per sapere:

  • se, in una situazione di profonda crisi economica, non sia il caso di valutare una proroga degli inasprimenti dell’Ecotassa, dal momento che solo poche Regioni hanno applicato la misura massima di euro 25,82/tonn. e si tratta comunque di territori che, a differenza della Puglia, possono contare su un congruo numero di impianti di compostaggio;
  • se non sia il caso di valutare tutta una serie di agevolazioni, in modo che si tenga in debita considerazione non solo l’effettiva presenza, su tutto il territorio pugliese, di impianti di compostaggio, ma anche la loro concreta capacità operativa, andando a decurtare, dalla percentuale finale di raccolta differenziata, quella relativa alla frazione umida che non può essere smaltita diversamente;
  • se non sia il caso di prevedere un premio per tutti quei Comuni che, indipendentemente dalle lacune legate al mancato completamento dell’impiantistica regionale, stanno realizzando con impegno la raccolta differenziata.

 

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