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Cancro e Covid: il grido d’allarme dei pazienti e delle loro Associazioni. Contro l’emergenza oncologica serve subito un nuovo Piano Nazionale

L’appello di FAVO al Governo: «Bisogna garantire la sicurezza ai malati oncologici,
tra le persone più fragili, l’immediato ricorso alla vaccinazione e percorsi
differenziati negli ospedali. Le associazioni dei malati chiedono il diritto ad un
Piano di emergenza per abbattere le liste di attesa in chirurgia oncologica».
«L’Italia resterà fanalino di coda se non si attiverà un piano che preveda il
potenziamento e il finanziamento delle infrastrutture, la formazione del personale
e la regolamentazione dell’accesso alle cure innovative».
. «I pazienti oncologici non possono più aspettare, non esiste solo il Covid-19. Il
cancro è diventata una emergenza nell’emergenza. L’Italia deve reagire subito con un Piano
Oncologico Nazionale in linea con il Piano Europeo di lotta contro il cancro, per tutelare la vita
delle persone malate di cancro».
La pandemia di Covid-19 sta mettendo in serio pericolo la vita delle persone colpite da tumore e
ad appellarsi sono le 550 associazioni federate FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di
Volontariato in Oncologia, che chiedono risposte concrete.
Una nuova occasione è stato il webinar organizzato da Motore Sanità in collaborazione con FAVO

  • Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, dal titolo “CANCRO E
    COVID L’EMERGENZA NELL’EMERGENZA. L’ONCOLOGIA NELL’ERA INTRA E POST PANDEMICA”,
    per riportare le Risoluzioni all’attenzione del Governo e delle Regioni, affinché vengano con
    estrema urgenza ripristinati in ambito oncologico i livelli di assistenza precedenti al diffondersi
    dell’epidemia, e si proceda, con adeguati finanziamenti, anche attraverso il Piano nazionale di
    ripresa e resilienza (PNRR), al necessario ammodernamento strutturale e di processo del Servizio
    Sanitario Nazionale, anche nell’ottica di delineare un nuovo sistema di offerta, valorizzando il
    rapporto tra volumi di attività delle strutture, esiti e sicurezza delle cure. Il punto 1 di entrambe le
    Risoluzioni impegna il Governo ad adottare iniziative per provvedere con urgenza all’approvazione
    di un nuovo Piano Oncologico nazionale, seguendo l’impostazione del Piano europeo di lotta
    contro il cancro, approvato lo scorso febbraio, che insieme alla Mission on Cancer, segna una
    nuova era oncologica in Europa, delineando con chiarezza obiettivi strategici, iniziative faro e
    azioni di sostegno.
    La pandemia di Covid-19 ha avuto forti ripercussioni negative sulla cura del cancro,
    interrompendo azioni di prevenzione, trattamenti e follow up, ritardando diagnosi e vaccinazioni e
    incidendo sull’accesso ai farmaci e provocando decessi. Dall’inizio della pandemia le ferite sono
    profonde. I programmi di screening per i tumori al colon retto, alla mammella e alla cervice sono
    stati temporaneamente sospesi in molte regioni italiane e in particolare nella prima ondata, sia
    perché il personale sanitario è stato dirottato verso l’assistenza ai malati Covid-19 sia perché la
    volontà di ridurre il rischio di contagio ha prevalso sulla necessità di eseguire visite ed esami
    diagnostici.
    «Nelle ondate successive, nonostante un parziale miglioramento, continuiamo a registrare numeri
    preoccupanti – spiega la Dottoressa Antonella Levante, Vicepresidente IQVIA -. Da indagini IQVIA
    su dati reali di prescrizione, aggiornati a Dicembre 2020, si registrano ancora -17% nelle
    mammografie, -13% nelle TAC polmonari e -13% sulle colonscopie. In aggiunta, dati stabili o
    addirittura in peggioramento nel periodo ottobre-dicembre 2020 rispetto alla prima ondata, su
    nuove diagnosi (-14%), interventi chirurgici (-24%) e minori ricoveri (-37%), rispettivamente a -15%,
    -20% e 16% nel periodo febbraio-giugno 2020. Infine, il dato che più preoccupa, è che alla quarta
    wave (febbraio 2021) gli oncologi italiani dichiarano di visitare ancora in media il 30% di pazienti in
    meno rispetto al periodo pre-pandemia».
    «FAVO, non a caso, ha definito il Covid-19 uno tsunami per i malati di cancro – spiega il Professor
    Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato
    in Oncologia –. Il grido d’allarme lanciato da FAVO alla Commissione Affari Sociali della Camera è
    stato pienamente recepito prima dall’Onorevole Carnevali e successivamente dalla Senatrice
    Binetti, con due risoluzioni approvate all’unanimità in 20 giorni e con il parere favorevole del
    Governo. Questo webinar intende condividere con tutta la comunità oncologica il risultato
    eccezionale che il Parlamento ha dimostrato di voler conseguire per rilanciare gli aspetti che più
    preoccupano i malati di cancro, sollecitando il Governo ad attuare quanto previsto dalle risoluzioni,
    attraverso un nuovo Piano Oncologico Nazionale che, in linea con quello europeo, definisca una
    progettualità complessiva da inserire nel Recovery Plan».
    «Il nuovo Piano – ha rimarcato De Lorenzo – dovrà prevedere una regia centrale, un monitoraggio
    delle previsioni di attività, una chiara identificazione dei ruoli, il potenziamento e il finanziamento
    delle infrastrutture, la formazione del personale e la regolamentazione anche dell’accesso alle
    cure innovative. Il Piano, inoltre, deve porre al centro della programmazione le Reti oncologiche
    regionali, tenendo conto del documento sulle ‘Revisione delle Linee Guida organizzative e delle
    raccomandazioni per la Rete Oncologica’. Solo così l’Oncologia italiana potrà accedere al
    finanziamento europeo e quindi potrà assicurare a tutti i malati diagnosi più tempestive e cure
    innovative che spettano loro per diritto».
    «Il Covid ha creato una situazione di “allarme-tumori” che va affrontata con misure urgenti poiché
    il blocco di esami e visite oncologiche, la riduzione degli screening da inizio pandemia, a cui
    è seguita la paura dei pazienti ad accedere agli ospedali in corrispondenza delle diverse ondate,
    hanno creato le premesse per una incidenza maggiorare di tumori nei prossimi anni – ha spiegato
    l’Onorevole Elena Carnevali, Componente XII Commissione (Affari Sociali), Camera dei Deputati -.
    A partire dagli impegni contenuti nella risoluzione a mia prima firma, approvata all’unanimità nel
    novembre scorso, è necessario un cambio di passo, in tempi davvero rapidi, che ci porti
    all’approvazione di un nuovo Piano Oncologico Nazionale in linea con le direttive europee, per
    poter riprendere ad effettuare screening oncologici, favorire la presa in carico dei pazienti, in
    maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, garantendo l’accesso agli esami diagnostici e
    alle terapie antitumorali».
    «Il Senato ha appena approvato un Ordine del giorno unitario con cui si chiedeva con insistenza al
    Governo di approvare al più presto il Nuovo Piano Nazionale per l’Oncologia e il Governo,
    scusandosi, si è impegnato a farlo entro il prossimo mese di giugno – ha spiegato la Senatrice
    Paola Binetti, Componente 12ª Commissione Igiene e Sanità, Senato della Repubblica -. È una
    buona notizia per tutti i malati di tumore, per le loro famiglie, ma anche per tutte associazioni che
    li rappresentano, a cominciare dalla FAVO. I malati oncologici ai tempi della Pandemia sono stati
    lasciati fin troppo soli con una grave compromissione della loro salute fisica, emotiva e psicologica.
    L’OdG appena approvato segna una svolta decisa e coraggiosa, un impegno reale a ripartire stando
    al loro fianco con tutti i mezzi che scienza e tecnica ci offrono, ma anche con un calore umano che
    metta fine allo stato di solitudine, a volte perfino di abbandono, di cui si sono sentiti vittime».
    «In un momento drammatico quale la pandemia che ci troviamo a fronteggiare, la Commissione
    Europea ha fornito una risposta importante per sostenere il burden del cancro, finanziando la
    “Mission” sul cancro, il cui obiettivo è salvare tre milioni di vite entro il 2030 – ha spiegato il
    Professor Walter Ricciardi, Presidente Mission on Cancer -. Per raggiungere questo scopo sono
    state individuate cinque aree di intervento: comprendere, prevenire ciò che si può prevenire,
    ottimizzare la diagnostica e il trattamento, sostenere la qualità della vita, garantire un accesso
    equo. La “Mission” rappresenta una importante opportunità per l’Italia, per consentire la
    creazione di una sinergia tra le eccellenze del nostro Paese in ricerca e assistenza per giungere a
    concrete collaborazioni tra le diverse competenze nell’ambito oncologico. Vengono proposte 13
    raccomandazioni, rivolte a interventi specifici, focalizzate sui bisogni della popolazione e che
    necessitano di una grande cooperazione tra cittadini, ricercatori, istituzioni e Paesi»

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