2 Mar 2016
Convocazione tavolo tecnico e valutazione proposta di Protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Istituto Calabrese Srl
Sabato 19 marzo h 11.00 Presso la sala Convegni dell’ Istituto Calabrese Via San Pietro in Lama Km. 3 – Lecce
L’Istituto Calabrese, ha avviato un vero progetto che possa in breve, secondo i tempi imposti dalla burocrazia regionale, portare a termine la realizzazione di un Polo di Eccellenza Oncologico
“IOS Istituto Oncologico Salentino”
che diventi reale punto di supporto per pazienti e familiari e possa in qualche modo arginare i viaggi della speranza verso il NORD a cui spesso e con grandi difficoltà si devono sottoporre i nostri pazienti.
Del progetto fa parte anche il Centro di Medicina Nucleare Calabrese, società facente parte del gruppo, accreditata istituzionalmente con il SSN per la Medicina Nucleare ed erogazione di Pet-Tc e realtà imprenditoriale storica e consolidata nel panorama sanitario Pugliese.
L’Istituto Calabrese, al momento ha in attivo i seguenti progetti sanitari:
1) L’acquisizione di macchinari di eccellenza come la Risonanza magnetica ad alto campo e la Tac 160 slice. Tali macchinari sono soggetti ad autorizzazione regionale per il parere di compatibilità, richiesta già presentata.
2) Nel mese di marzo verrà installata un attrezzatura per la diagnosi precoce del tumore della mammella “Tomosintesi”. Trattasi di attrezzatura di altissima tecnologia non presente nel territorio locale, che permette di effettuare oltre allo screening mammario anche l’esame bioptico per la tipizzazione del tumore.
3) E’ già installata nella struttura un apparecchio per l’Ipertermia Oncologica per il trattamento delle patologiche oncologiche. L’attrezzatura di ultima generazione è presente e funzionante, metodica non invasiva, unica nella sua tipologia in tutto il territorio pugliese. Anche per questa metodica è stata presentata richiesta di accreditamento.
4) A medio termine è prevista ( salvo parere positivo dalla Regione), l’installazione di un attrezzatura di ultima generazione di alta tecnologia per la cura delle malattie neoplastiche chiamata Tomoterapia. La TomoTherapy, unico sul mercato, è un rivoluzionario sistema per radioterapia più preciso e sofisticato rispetto agli ormai noti acceleratori lineari, per il trattamento mirato delle malattie neoplastiche, che oltre ad avere una maggiore efficacia ha il suo grande pregio nella minima tossicità dei trattamenti. E’ una tecnologia più sicura e consolidata di quella dell’acceleratore lineare ed esistono nel mondo più di 550 sistemi installati e funzionanti.
5) Avvio nel Marzo 2016, con il Centro di Medicina Nucleare Calabrese, di nuovi radiofarmaci per la diagnosi e monitoraggio dei tumori neuroendocrini e cerebrali in Pet/tc. Ad oggi nessuno di questi radiofarmaci viene utilizzato da nessuna struttura pubblica o privata in tutta la Regione Puglia.
Finalità del Tavolo Tecnico
Il dott. Giuseppe Calabrese, titolare e manager del Centro, mettendo la sua struttura ed i propri investimenti al totale servizio del territorio
chiede e convoca per sabato 19 marzo h 11.00 Presso la sala Convegni dell’Istituto Calabrese di via San Pietro in Lama Km. 3 – Lecce
un tavolo di confronto, intorno al quale insieme al Presidente Emiliano, possano sedere l’assessore Loredana Capone, il Professore Francesco Schittulli, Presidente Nazionale LILT ( Lega italiana per la lotta contro i tumori), il direttore Generale ASL Dott.ssa Silvana Melli, il Dott. Giovanni Gorgoni Direttore del Dipartimento della Promozione della salute della Regione Puglia, il Dottore Felice Ungaro, Commissario Ares, il Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, l’onorevole Roberto Marti, al fine di poter aprire un reale dialogo tra Regione e Unità Sanitaria Locale e permettere che gli investimenti e le risorse utilizzate possano essere di reale supporto per i pazienti.
Valutare insieme quindi ogni problematica inerente al sistema sanitario e in considerazione dell’ emergenza tumori e i dati allarmanti di incidenza e mortalità per neoplasia nella provincia di Lecce, forniti dalla RePOL (Rete di Prevenzione Oncologica Leccese) e illustrati nel corso della giornata tenutasi Lunedi 15 Febbraio presso l’Auditorium del Museo provinciale “Sigismondo Castromediano”, al quale hanno preso parte tutti i rappresentanti istituzionali sopra menzionati, stringere un Protocollo d’Intesa che possa garantire i diritti ai malati oncologici di ogni fascia di reddito.
Proprio in virtù di questo percorso condiviso, esponiamo alcuni passaggi del Progetto IOS, che poi saranno valutati durante l’incontro:
-In Italia ed in Europa il primo sistema TomoTherapy installato è stato quello del San Raffaele di Milano e oggi ne ha ben 3, l’IEO ne ha 2, attualmente in Italia ve ne sono 23, la più vicina a noi è presente a Napoli dove funziona 1 solo sistema.
I piani di trattamenti per la Tomoterapia vengono fatti con la Pet/Ct (presente nella nostra struttura), questo garantisce il massimo della precisione nel trattamento.
Anche questa attrezzatura per l’installazione è soggetta al parere di compatibilità della Regione.
A regime queste attività prevedono un organico medico, paramedico e amministrativo di diciotto dipendenti, in aggiunta al personale già operativo nella struttura. Da non dimenticare anche l’aumento di tutta l’indotto correlato all’attività. L’ultimo intervento, tra quelli di cui ai progetti di medio termine della società, è quello di offrire a chi non è residente ma proviene da fuori regione un’ospitalità decorosa, ma sempre improntata alle occorrenze sanitarie attraverso l’acquisizione di una struttura limitrofa al centro attrezzata ad accogliere, anche per il pernottamento, i pazienti ed i loro parenti che, vogliono stare, in un momento così delicato della vita dei propri congiunti, a loro quanto più vicini.
Il progetto mira a contribuire alla diminuzione della mobilità passiva oggi dichiarata dallo stesso Presidente Emiliano “ …i due elementi principali su cui lavorare sono la mobilità passiva e la spesa farmaceutica suscettibili di enormi miglioramenti. Per l’anno 2014 la spesa ingiustificata supera i trecentomilioni di euro, derivante soprattutto dalle regioni del Nord. I risparmi ottenibili da un recupero di efficienza si possono destinare ad incrementare i Livelli Essenziali di Assistenab (LEA)” Il Presidente dice ancora “…dobbiamo mirare a diventare la prima Sanità Italiana quindi se saremo bravi ad implementare i servizi di eccellenza a ridurre la mobilità passiva ad aumentare i servizi sul territorio e ad utilizzare le nuove tecnologie possiamo essere un esempio unico in Italia”.
L’obiettivo è quello di invertire la tendenza e quindi attirare dalle altre Regioni pazienti che necessitano di questo tipo di indagini, creando così mobilità attiva.
A questo riguardo si evidenzia come le tariffe dei nomenclatori delle Regioni del Nord (dove notoriamente vi è più flusso di mobilità passiva) siano sensibilmente più alte rispetto a quelle del nomenclatore della Regione Puglia. Sarebbe quindi opportuno uniformare il nostro tariffario a quello delle altre Regioni.
Altro fattore da considerare sono i budget territoriali, che costringono la struttura a contenere l’erogazione che ha come conseguenza un allungamento delle liste d’attesa e aumento della mobilità passiva, chiaramente non per tutte le prestazioni.
Solo la ASL di Lecce nell’anno 2012 ha avuto uno sbilancio di mobilità di euro 114 milioni e nell’anno 2013 di euro 122 milioni (dati ufficiali ASL di Lecce).
Una recente sentenza del tribunale di Lecce ha sancito il diritto per i pazienti, relativamente ad alcuni rimborsi ottenuti per prestazioni non presenti sul territorio: “che i medesimi principi fossero applicati nel caso in cui l’assistito affetto da patologie oncologiche richiedesse urgenti prestazioni di natura ambulatoriale che la struttura pubblica non è in grado di erogare”.
Alla luce di quanto esposto, sarebbe opportuno che i contratti per l’assegnazione dei budget avessero durata almeno triennale, sia per poter garantire al paziente continuità di assistenza ma anche per dare alla struttura possibilità di programmazione e di nuovi investimenti e soprattutto che siano adeguati alla vera necessità sanitaria territoriale.
Il progetto cosi strutturato porterebbe ad un miglioramento del servizio di eccellenza su tutto il territorio, investendo risorse sul territorio che oggi invece sono destinate ad altre Regioni, garantendo i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e in alcuni casi trasforma la mobilità passiva in mobilità attiva.