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D’Antini sul ritorno in campo del presidente Berlusconi

“Quando la “gioiosa macchina da guerra” del centrosinistra sembrava procedere inarrestabile verso la vittoria, ci ha pensato ancora una volta Silvio Berlusconi, proprio come accadde nel ’94, a mettersi, con coraggio, di traverso per dare ai tanti italiani che non credono a Bersani e Vendola una speranza per il futuro. E’ inutile nasconderlo: Silvio Berlusconi ha ridato entusiasmo all’Italia moderata che non si riconosceva più – ed anzi, non si è mai riconosciuta – nelle ricette “lacrime e sangue” del governo Monti, ricette senza un’anima, senza un respiro politico, senza un orizzonte di speranza, scritte soltanto col pugno di ferro di chi guarda soltanto ai numeri, ma non dà nessun valore alla vita delle persone, alle loro difficoltà, alle ansie, alle fatiche di ogni giorno”.

“Il centrodestra finalmente può compattarsi intorno al suo fondatore, ridando ottimismo a quell’Italia silenziosa e operosa che sembrava rassegnata al governo delle sinistre. Nessuna paura di un confronto con quanto accadde nel 1994. Forse che Pierluigi Bersani non faceva parte della classe dirigente pidiessina raccolta intorno ad Achille Occhetto? Con ruoli di governo nella rossa Emilia Romagna?”

“Il rinnovamento della classe politica nazionale riguarda tutti, nessuno escluso, anche chi come Pierferdinando Casini e Gianfranco Fini, siede in Parlamento dalla notte dei tempi. Sono certa che Silvio Berlusconi saprà circondarsi di figure giovani e capaci, come dimostra l’esperienza passata in cui, mentre tanti parlavano vacuamente di attenzione per le donne e per i giovani, soltanto il governo Berlusconi sapeva ritagliare a queste due categorie posti importanti e rilevanti. La campagna elettorale comincia ora e l’entusiasmo che si respira tra tanti di noi è direttamente proporzionale alla paura che si legge nei leader del centrosinistra di vedersi sfuggire una vittoria che con superficialità, essendo minoranza nel paese, avevano dato per scontata”.

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