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Emergenza cinghiali in Puglia, Coldiretti: “Subito una stretta su piano abbattimenti”

Si torna a parlare di emergenza cinghiali in Puglia e questa volta a farlo è Coldiretti.Serve una stratta di abbattimento, scrive Coldiretti, di fronte alla proliferazione dei cinghiali, già a quota 250mila unità in Puglia, che rappresentano un pericolo sia per i cittadini che per le attività agricole e rischiano di diffondere la peste suina. Sono urgenti interventi decisivi e un’assunzione di responsabilità delle istituzioni regionali.L’invasione di città e campagne da parte dei cinghiali, si legge nella nota, viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.I branchi, scrive ancora l’associazione di categoria, si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone.I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti.
Nelle campagne pugliesi si contano già danni per almeno 20 milioni di euro all’anno per le produzioni agricole, senza contare la compromissione dell’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistica con conseguente perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

Servizio di Adriana Greco 

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