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ESECUZIONE PENALE VERSO IL BLOCCO?

PERSONALE IN STATO DI AGITAZIONE A LECCE E BRINDISI

CGIL, CISL e CONFSAL-UNSA, hanno indetto lo stato di agitazione del personale dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Lecce e Brindisi, su mandato dell’assemblea dei lavoratori, a causa delle gravissime difficoltà lavorative e organizzative, che si ripercuotono anche sull’efficienza del lavoro della magistratura e quindi sulla situazione dell’utenza e dei cittadini tutti.

L’U.E.P.E. segue e controlla persone condannate, sia detenute, sia ai domiciliari, sia in affidamento ai servizi sociali. Tale attività è essenziale per la verifica dei comportamenti degli interessati, garantendo maggior sicurezza alla società e consentendo nel contempo un oggettivo risparmio, anche economico, rispetto alla detenzione in carcere.

Il lavoro dell’Assistente sociale U.E.P.E. si svolge soprattutto sul territorio, ma è attualmente ostacolato e fortemente rallentato dalla carenza di auto di servizio, di conducenti, di risorse economiche per il carburante e per l’eventuale lavoro straordinario per assistenti sociali e polizia penitenziaria alla guida, nonché dalla mancanza persino di copertura assicurativa.

Infatti a dicembre dello scorso 2014 scadevano le due polizze Kasko delle due auto civili che erano utilizzate dagli assistenti sociali che, pur non obbligati a farlo, si prestavano a guidarle a loro rischio e pericolo, al fine di non bloccare i servizi.

Al riguardo il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, investito dalle scriventi, ha confermato la limitatezza delle risorse, invitando il personale a utilizzare le auto con la semplice copertura R.C. auto che copre solo parte dei rischi, (non furto e incendio, e nemmeno l’eventuale perdita di punti o ritiro di patente) o, in subordine a utilizzare i mezzi pubblici.

Per di più, contraddicendo la normativa vigente, le assistenti sociali sono obbligate con ordine di servizio ad anticipare personalmente il cento per cento delle spese delle trasferte con mezzo pubblico da Lecce verso tutte le località della provincia, con la promessa che saranno rimborsate mensilmente, e ovviamente solo se vi saranno fondi disponibili.

A tal proposito le scriventi denunciano sia l’assoluta inadeguatezza dei fondi ad oggi stanziati (appena € 300,00) per i biglietti degli spostamenti in Lecce e provincia; sia, soprattutto, il drastico calo di produttività causato dall’utilizzo dei mezzi pubblici. Si aggiunga che molti assistiti risiedono ben fuori dai centri abitati, quindi resterebbero irraggiungibili.

Ciò comporterebbe anche un danno all’attività della magistratura ordinaria e di sorveglianza, i cui atti sono legati all’attività e alle relazioni dell’U.E.P.E..

Pertanto, le scriventi OO.SS. segnalano fin d’ora che ogni disservizio, ritardo e arretrato che potrebbe crearsi, non sarà attribuibile a responsabilità dei dipendenti.

Il personale ha infine delegato le scriventi ad avviare ogni utile iniziativa, anche di lotta, a sostegno della vertenza.

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