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Gianfelice Facchetti presenta al Palazzo della Cultura di Poggiardo “Se no che gente saremmo. Giocare, resistere e altre cose imparate da mio padre Giacinto” (Longanesi).

Raccontare una vita, coglierne l’essenza più vera, trasmetterne i valori: non è cosa facile. Ancor di più quando è un figlio a voler ripercorrere le orme di un padre, in questo caso illustre e indimenticabile.
Eppure Gianfelice Facchetti in “Se no che gente saremmo”, che è un vero e proprio scrigno di ricordi, fatti, aneddoti e sentimenti, tratteggia un ritratto unico ed emozionante del padre Giacinto, gloria della Grande Inter e del calcio italiano.

A chi non abbia mai sentito parlare di questo campione basterà ascoltare la presentazione di Gianfelice Facchetti organizzata dal Comune di Poggiardo in collaborazione con l’Inter Club “Giacinto Facchetti” martedì 23 aprile alle ore 19.30 presso il Palazzo della Cultura o leggere poche righe del libro, Premio Bancarella sport 2012, per chiarirsi le idee. Troverebbe nei toni pacati di suo figlio, attore, drammaturgo, regista, ma qui solo suo figlio, la stessa umanità di suo padre e nei suoi ricordi le tracce che Giacinto Facchetti ha lasciato nel mondo del calcio e non solo.
Gli altri, tutti quelli che conservano un ricordo commosso e fiero del calciatore, troveranno i retroscena, gli aneddoti, gli affetti di una vita esemplare. Si tratta del racconto, accorato e velato di nostalgia, di un calcio più ricco di sostanza che di soldi, in cui i compagni di squadra sono amici, i presidenti come il grande Moratti e gli allenatori come il mitico Helenio Herrera, sono padri di tutta la tua famiglia, i giornalisti, come Giovanni Arpino, sono dei confidenti e il CT della nazionale italiana, Bearzot, è un eroe pacato proprio come Facchetti, e con i suoi valori ne alimenta la leggenda.
Una leggenda che nasce sui campi di calcio di periferia, dove Giacinto Facchetti mosse i primi passi, cresce grazie alle vittorie con la gloriosa maglia dell’Inter, e trova il suo massimo punto di affermazione quando Facchetti regala a tutti i tifosi e alla società civile di allora un vero e proprio gesto da campione. È il 1978, l’anno dei Mondiali in Argentina e Facchetti, dopo Inghilterra, Messico e Germania, quattro Mondiali giocati da leader, compie un gesto d’altri tempi, bellissimo e commovente: decide di rinunciare alla convocazione e farsi da parte per via di un grave infortunio alle costole. La risposta dell’allenatore, Bearzot, è altrettanto nobile: lo vuole lo stesso al seguito della squadra come capitano non giocatore.
“Se no che gente saremmo” è un libro che apre il cuore e commuove, un racconto che unisce le grandi gesta dell’atleta simbolo di una generazione di calciatori con il ricordo di un padre che si svelava più con i gesti e con l’esempio che con le parole.

Alla presentazione del libro oltre all’autore parteciperanno il Sindaco di Poggiardo, Giuseppe Colafati, l’Assessore alla Cultura Alessandro De Santis, Raffaele Quaranta collaboratore del Sindaco per le attività sportive ed ex bandiera del calcio poggiardese e salentino.

Credo che al di là del tifo- dichiara il Sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafati –  Giacinto Facchetti sia per tutti gli sportivi il simbolo di un calcio pulito e sano,  un esempio inarrivabile di signorilità, dentro e fuori dal campo. A Gianfelice Facchetti va la nostra gratitudine per aver saputo rappresentare in modo esemplare nel suo libro questi valori. Così come un grazie va all’Inter Club che porta il nome del grande campionee che ha collaborato alla realizzazione dell’iniziativa.”

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