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Grazie a Berlusconi, ma ora si punti tutto sul rinnovamento, seguendo la linea tracciata da Alfano.

Il passo indietro di Silvio Berlusconi sull’ipotesi candidatura non è una resa ma soltanto un gesto di responsabilità. Vorrei dire di responsabilità intelligente, perché è chiaro che non esistono uomini adatti a tutte le stagioni e perché il Pdl ha necessità di un profondo rinnovamento in grado di attrarre con la buona politica gli elettori di Centrodestra che sono ancora la maggioranza del Paese.

Berlusconi, coerentemente con quanto già dimostrato con la segreteria Alfano, rimane all’interno di un progetto di cui è stato pilastro ma intende favorire una rigenerazione reale che tutti attendono e che dovrà rappresentare la sfida dei prossimi mesi.

Personalmente esprimo pieno sostegno e condivisione totale al progetto di Angelino Alfano che punta ad un Pdl nuovo, ricco di energie fresche, che guarda al ricambio generazionale e che prevede la regola delle Primarie dal candidato Premier in giù. Un partito moderno e aperto alla società, capace di aggregare i moderati e di determinare una svolta con il passato.

Soddisfazione quindi per quanto il Pdl sta immaginando di voler realizzare e grande fiducia nell’operato di chi sta interpretando questa delicata fase di traghettamento verso il nuovo, dove il criterio del merito, della moralità e della professionalità devono prevalere su qualsiasi altra logica. La sfida si vince solo così, raccogliendola fino in fondo e ricordandosi che si deve dare conto ai cittadini come mai è stato fatto nella politica recente.

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