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Il caso di Via Craxi a Presicce: cittadini in polemica per la toponomastica da intitolare all’ex segretario del Partito Socialista Italiano e Presidente del Consiglio.

Tale azione ha fatto storcere il naso a molti cittadini di Presicce che si sono rivolti allo Sportello dei Diritti. Da qui la domanda base: “Come si può dedicare o no una via a un personaggio?”

I tentativi, riusciti o meno, di dedicare una strada o un altro luogo pubblico a Craxi hanno sempre suscitato un aspro dibattito, sia fra i politici che tra i comuni cittadini. Così, la decisione dell’amministrazione di Presicce in Provincia di Lecce di intitolare una via a Bettino Craxi ha riacceso una polemica vecchissima creando malumori da più parti. Ma chi era Craxi? Bettino Craxi è stato segretario del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1993. Nel 1983, quando ormai era stata superata da tempo la prassi di affidare la poltrona di Palazzo Chigi al partito di maggioranza relativa (la DC), Craxi divenne il primo Presidente del Consiglio socialista della storia italiana. Le polemiche intorno alla figura di Craxi sono causate proprio dal macigno giudiziario che pesava sulle sue spalle: due condanne definitive, rispettivamente a 5 anni e 6 mesi e a 4 anni e 6 mesi, per le tangenti Eni-Sai e il finanziamento illecito sulla metropolitana di Milano, due condanne in appello a 3 anni per finanziamento illecito per la maxitangente Enimont e 5 anni e 6 mesi per le tangenti Enel, una prescrizione dopo la condanna di appello a 4 anni nel caso All-Iberian. Per questo, nel 1994 Bettino Craxi era volato ad Hammamet dove morì in latitanza. Mentre, “Nel 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dichiarò che ‘la figura di Craxi non può venir sacrificata al solo discorso sulle sue responsabilità sanzionate per via giudiziaria’. Craxi va considerato come figura di leader politico e di uomo di governo impegnato nella guida dell’esecutivo e nella rappresentanza dell’Italia sul terreno delle relazioni internazionali. Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere”. Per alcuni, forse per la maggioranza, intestare una strada a una persona è una sorta di attestato di merito, una certificazione che quell’uomo o quella donna possono svolgere da modello positivo per le generazioni che verranno. La possibilità di ricevere questo attestato di merito dipende da quanto il soggetto candidato si conformi alla gerarchia di ideali che i valutatori hanno in mente. Da qui la domanda base di alcuni cittadini di Presicce: “Come si valuta se dedicare o no una via a un personaggio?” Secondo lo staff legale dello “Sportello dei Diritti”, evidenzia il presidente Giovanni D’Agata, la questione andrebbe risolta dal punto di vista legale, guardando alla legge 13/1958, inerente la “concessione di ricompense al valore civile”, attraverso medaglie concesse a singoli individui per premiare ” atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore”. L’articolo 11 prevede però che: “Non possono conseguire ricompense al valor civile e, avendole conseguite, le perdono di diritto coloro che siano incorsi nell’interdizione perpetua dai pubblici uffici”. A quest’ultima Craxi è andato incontro con le sue condanne, perdendo così qualsiasi diritto a vedersi tributare un luogo pubblico. Dunque, per la Prefettura di Lecce una bella gatta da pelare, in quanto dovrebbe decidere a breve, se concedere l’autorizzazione all’attribuzione della denominazione della  nuova strada, su istanza dell’Amministrazione comunale di Presicce, che ha  allegato la delibera della giunta comunale concernente l’oggetto della richiesta di intitolare una via a Bettino Craxi.

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