15 Feb 2017
Il grande potenziale dell’Educatore Professionale
APEI Regione Puglia e scuola insieme per il progetto “Unità di Pedagogia Scolastica”: sono passati tre mesi dalla firma dell’accordo che ha visto il raggiungimento di risultati notevoli nel campo dell’ottimizzazione della didattica nelle scuole pugliesi, tramite la creazione di uno sportello adibito alla consulenza gratuita per le famiglie, per gli insegnanti e per gli studenti.
Lo sportello, presieduto da un educatore professionale, ha permesso a molte famiglie di sfruttare tale figura per discutere di un orientamento scolastico personalizzato per i propri figli, soprattutto per evitare il fallimento didattico precoce degli alunni che necessitano maggiori attenzioni. Il successo dell’iniziativa è stato testimoniato dai numerosi commenti positivi, sia da parte degli insegnanti che delle stesse famiglie. Questo evidenzia quante potenzialità nasconda la figura dell’educatore professionale.
Come diventare Educatori Professionali?
Se desiderate diventare educatori professionali, sappiate che è preferibile intraprendere questo percorso a partire dal liceo, scegliendo l’indirizzo socio-psico-pedagogico. In ogni caso, ciò che risulta fondamentale per gli aspiranti educatori è ovviamente la laurea. Da questo punto di vista, sono due le strade che potrete percorrere: conseguire una laurea scegliendo l’indirizzo da Educatore Professionale Sanitario (medicina), oppure scegliere un percorso in Scienze Umane, iscrivendovi alla facoltà di Scienze dell’Educazione. Particolarmente interessante per chi vive in Puglia è l’offerta formativa online di questa università degli studi a Bari, la quale offre molti corsi di laurea, tra cui quello in Scienze dell’Educazione che avvia gli studenti a questa professione. Tuttavia, la particolarità di questo corso di laurea telematico è la grande flessibilità dei suoi orari di frequenza, la soluzione ideale per alternare lo studio universitario al tirocinio obbligatorio per la pratica sul campo, così da velocizzare il conseguimento del titolo di studio.
Educatori Professionali e Socio-Culturali: le differenze
La figura dell’educatore professionale è decisamente più complessa di quella dell’educatore socio-culturale: nonostante entrambe si muovano nello stesso settore, solo l’educatore professionale ha l’autorizzazione per operare nei progetti formativi indirizzati anche ai ragazzi problematici, come ad esempio chi sviluppa una dipendenza da droga, alcol e altre gravi difficoltà. Diciamo che l’educatore socio-culturale ha una funzione più ludica, ovvero si occupa di allestire spazi ed eventi che possano alleviare le sofferenze delle persone, favorendo anche l’interazione fra individui e l’integrazione nel tessuto sociale. Questo, dunque, evidenzia un ruolo molto più impegnato in ambito riabilitativo da parte dell’educatore professionale.
Quali competenze deve possedere un Educatore Professionale?
Le competenze che appartengono a un educatore professionale si suddividono in due tipologie: fondamentali e centrali. Le competenze centrali integrano capacità quali il problem solving, l’analisi approfondita della situazione di un individuo, la realizzazione di un percorso formativo tagliato su misura e la capacità di intervenire anche in corso d’opera, per limare eventuali imprecisioni della strategia adottata per una persona specifica. Inoltre, un educatore professionale che si rispetti dovrà anche possedere le cosiddette competenze centrali: come ad esempio la capacità di relazionarsi con le persone, una comunicazione che sia variegata e che sappia adattarsi ad ogni circostanza, e ovviamente tutte quelle competenze che è possibile accumulare – sia a livello teorico che pratico – frequentando un corso di laurea specializzato ed il tirocinio formativo.