IL LECCE SFODERA IL SUO BEL GIOCO ALL’OLIMPICO, MA NON È SUFFICIENTE. LAZIO-LECCE 4-2

di Adriana Greco

Nell’Olimpo e nell’Olimpico del calcio la squadra di Liverani non tradisce il suo 4-3-1-2, mentre la Lazio di Inzaghi punta sul 3-5-2. Spettacolo assicurato per due formazioni con obiettivi ben diversi, ma, con una costante: il bel gioco. La Lazio schiera Strakosha; Patric, Luiz Felipe, Acerbi; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto, Lulic; Immobile, Correa.
Lecce in campo con Gabriel; Meccariello, Rossettini, Lucioni, Calderoni; Petriccione, Tachtsidis, Majer; Mancosu; Babacar, Lapadula.
Le due compagini battibeccano e si sfidano apertamente, prima Correa e Luis Alberto spaventano Gabriel, poi Mancosu e Babacar impensieriscono Strakosha. Alla mezz’ora passano i padroni di casa con un tiro potente di Correa. Il Lecce risponde colpo su colpo e Lapadula pareggia sugli sviluppi di un corner.
Nel secondo tempo i bianco celesti Milinkovic-Savic non perdona le distrazioni di Rossettini e Calderoni e nonostante il rigore sbagliato del Lecce ed il gol annullato a Lapadula per fuorigioco, i salentini non mollano. Ma la Lazio è forte e si capisce quando Immobile segna il terzo gol su rigore, per fallo di mano di Calderoni, senza pietà. Il quarto gol a dieci minuti dalla fine è sempre di Correa. Sembra una partita a senso unico, ma non lo è. Il Lecce attacca sempre e addirittura segna il secondo gol con La Mantia, entrato al posto di Babacar. I ragazzi di Liverani spingono e provano ad accorciare fino all’ultimo minuto di recupero.
È chiaro che la Lazio è uno squadrone che ha un ruolo ben delineato in questo campionato, sicuramente di leader nelle zone alte della classifica. Il Lecce non ha nulla da rimproverarsi. Finisce 4-2, una gara aperta, spettacolare e che ha dato ai salentini segnali molto positivi.