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Il Mesocosmo – La Foresta Pluviale a portata di mano

Museo di Storia Naturale del Salento, Strada Provinciale per Borgagne, Km1 – Calimera

Inaugurata la Butterfly House più grande d’Italia. È stato presentato alla stampa domenica, nel Museo di Storia Naturale del Salento, a Calimera, il Mesocosmo, nuovo progetto dell’istituzione museale che si arricchisce così di un ambiente che riproduce in toto una porzione di foresta pluviale. È stato realizzato grazie al programma operativo Fesr 2007-2013 azione 4.2.1 “Riqualificazione museale Museo di Storia Naturale del Salento” di marzo 2012.

Il nome Mesocosmo

Il nome scelto per la Butterfly House del Museo di Calimera vuole individuare ciò che è a metà tra universo e individuo. E indica di fatto i rapporti ecologici che si stabiliscono tra il substrato inorganico e la parte organica.

Le caratteristiche del Mesocosmo

La Butterfly House è stata ultimata da 4 mesi. È costituita da una serra che è stata consegnata – come da progetto – completamente vuota e con solo gli impianti tecnici. La serra è stata ricostruita all’interno – grazie anche a dei fondi privati di Naturalia. È costituita da una doppia navata (altezza 6 metri, lunghezza 35 metri e larghezza 19 metri per una superficie complessiva di 630 metri quadrati) e consta di una area filtro – che servirà nella stagione fredda ai visitatori anche per spogliarsi dei propri soprabiti – e di un percorso a U su un grigliato da prato. La copertura del tetto è in policarbonato e filtra le radiazioni solari del 30% sui lati esposti a Sud. È presente un sistema di raffrescamento innovativo ed ecologico – realizzato in cartone – che consente di non far salire la temperatura troppo oltre il range di 26-27°C, anche se la temperatura percepita all’interno della serra è alta a causa dell’umidità. All’esterno della struttura sono stati piantati cipressi a Nord e pioppi a Sud, che contribuiscono alle condizioni ottimali di luce/buio e caldo/freddo della serra – o meglio all’influenza che il nostro clima potrebbe avere su essa: questi alberi costituiscono una vera e propria protezione naturale. All’interno della serra è previsto anche un sistema di drenaggio della profondità di un metro e un invaso di 15mila litri d’acqua che contribuisce a umidificare ulteriormente la serra.

Le vita nel Mesocosmo

La serra cerca di ricreare condizioni di competizione tra le piante quanto più vicine a quelle selvatiche. Per il momento ci sono piante pioniere e si stanno introducendo animali che possano migliorare la qualità del terreno, come i decompositori. Tra quelli al momento nella serra, oltre naturalmente alle farfalle, ci sono lombrichi, grilli, millepiedi, due piccoli granchi d’acqua dolce, coccinelle, neurotteri e pesci. Molti di loro sono stati inseriti perché possano contenere la proliferazione di afidi o zanzare. Per lo più sono presenti invertebrati non appartenenti a specie a rischio, tra cui le farfalle che provengono da fattorie specializzate nel loro allevamento. Ci sono anche alcuni vertebrati, ma sono temporanei: il Mesocosmo però potrà essere utilizzato anche per la temporanea convalescenza per alcuni animali di fauna esotica.

Perché il Mesocosmo

Il Museo di Storia Naturale del Salento ha scelto di ricreare il bioma di foresta pluviale perché maggiormente a rischio: studiarlo attentamente potrebbe portare a dei risultati considerevoli, tanto più che se ne conoscono poco ad esempio i cicli biologici e i ritmi delle successioni ecologiche.

Non si tratta solo di un attrattiva turistica: il Mesocosmo è un grande laboratorio che permetterà di studiare ulteriormente ecologia, etologia, fisiologia e sviluppo. Inoltre farà parte del nascente orto botanico.

In futuro, si vuole creare una centrale che sfrutti il calore geotermico come oggi l’impianto di raffrescamento dipende dalla falda freatica profonda: si pensa anche a un impianto fotovoltaico in modo da aumentare le ore di illuminazione per ricreare anche in questo le condizioni esistenti nella foresta pluviale.

Tra i presenti all’inaugurazione, il direttore del Museo Antonio Durante che ha introdotto in maniera esaustiva e completa il Mesocosmo, l’assessore comunale con delega al Museo Antonio Montinaro e la vicepresidente della Provincia di Lecce Paola Mita, che ha annunciato un maggiore impegno da parte dell’ente locale nei confronti dell’istituzione museale con sede a Calimera.

«Il Mesocosmo – ha spiegato Durante – è la conclusione di un progetto in collaborazione tra Naturalia e il Comune di Calimera. Il Comune ci è stato sempre vicino e dimostra ancora una volta di voler costruire insieme a noi. Il Museo è una struttura aperta a tutti – lo ribadiamo oggi più che mai – nessuno deve sentirsi estraneo».

«Per la nostra amministrazione comunale – ha aggiunto Montinaro – la collaborazione è un piacere oltre che un dovere. Questa struttura è fondamentale non tanto per il comune di Calimera inteso come amministrazione, quanto per il comune di Calimera inteso come territorio e popolo scientifico. È il nostro fiore all’occhiello rispetto a un ambito più ampio, dati i progetti di scambio internazionale con diversi enti di ricerca. Il presidio del Museo di Calimera deve espandersi per la tutela dell’ambiente della biodiversità oltre che per un’offerta culturale gigantesca».

Il Mesocosmo – Butterfly House è aperto al pubblico a partire dal 4 settembre. 

Orari di apertura mese di settembre: dal martedì al sabato ore 10-16 (ultimo ingresso ore 15), domenica ore 10,30-19 (ultimo ingresso ore 18), lunedì chiuso.

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