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Imprese, una buona crescita nel 2015: + 1,23% e un saldo positivo di 876 aziende

Con un saldo positivo di 876 imprese si chiude il bilancio annuale delle imprese salentine, che porta a 72.176 lo stock delle imprese registrate al 31.12.2015, con un tasso di crescita   dell’1,23% uno dei più elevati tra le province italiane.  Basti pensare che il tasso di crescita medio è stato dello 0,75%, quello pugliese dello 0,98%. Nell’ambito della regione Puglia, solo  Foggia ha realizzato un tasso di crescita superiore a quello salentino attestandosi all’1,25%,  mentre la base imprenditoriale tarantina ha realizzato un tasso di crescita dell’1,09%, quella brindisina dello 0,90% , infine quella barese dello 0,73%.

Il registro imprese dell’Ente camerale leccese nel corso del 2015  ha registrato  5.591 nuove iscrizioni  a fronte di 4.715 cessazioni, da sottolineare che il numero di cancellazione è il più basso in assoluto degli ultimi cinque anni.

I saldi dei vari settori economici  sono tutti negativi, ma è un segno negativo “fittizio” poichè il saldo delle  imprese non classificate è pari a 1.776, imprese che dovranno essere collocate nei  vari comparti economici, per cui probabilmente molti di questi avranno  un saldo positivo. Confrontando però i dati delle imprese registrate al 31.12.14 con quelli attuali è evidente una flessione delle imprese agricole (-0,88%), delle costruzioni (-0,88%) e del manifatturiero (-1,43%). Viceversa si osserva una crescita della base imprenditoriale del commercio (+1,29%), delle attività legate alla ristorazione e all’ospitalità (+2,98%), dei servizi di noleggio e servizi di supporto alle imprese che registrano un incremento su base annua del 7,45%.

In generale crescono tutte le imprese legati ai servizi. Si verifica quindi un declino delle attività tradizionali e una crescita di quelle del terziario, trend ancora più evidente se si considerano gli ultimi anni: le imprese agricole nel 2009 erano 10.683 oggi sono 8.975,  hanno chiuso 1.708 aziende con  una flessione  del 16%;  il settore manifatturiero era rappresentato   nel 2009 da 7.642 aziende oggi sono 6.615, nell’arco di pochi anni ne sono scomparse oltre 1.000 (-13,44%). Conseguentemente anche il peso di tali macro settori sulla struttura imprenditoriale è diminuito, il comparto agricolo nel 2009 rappresentava circa il 15% delle aziende salentine, oggi incide poco più del 12%;  il manifatturiero rappresentava il 10,65% oggi il 9,17%. Il numero delle imprese dell’edilizia è rimasto sostanzialmente invariato nell’arco di questi anni  attestandosi a poco più di 10.200 e anche il loro peso è rimasto invariato,  poco più del 14%. Le imprese del commercio tra il 2009 e il 2015 sono aumentate del 3,71% e oggi con 22.695 rappresentano circa un terzo della struttura imprenditoriale salentina  (nel 2009 erano 21.883 e la loro incidenza  era del 30,49%). Le attività legate alla ristorazione e ai servizi di alloggio sono cresciute del 24,1% passando da 4.349 (2009) alle odierne  5.397; le attività legate alla sanità e all’assistenza sociale hanno subìto un incremento del 55,3% passando da 396 a 615 aziende.

La forma giuridica

La base imprenditoriale salentina è costituita dal 66% di imprese individuali (47.772), il cui peso nel corso degli anni è andato via via diminuendo (nel 2001 rappresentavano il 76% delle imprese) a vantaggio delle società di capitali, che attualmente rappresentano, con 13.123 aziende, il 19% dello stock delle imprese salentine. L’11% è rappresentato da società di persone (7.825), appena il 4% da altre fprme sopcietarie (2.864). Anche nel 2015, dal punto di vista  della forma giuridica scelta dalle imprese, l’intero saldo dell’anno è imputabile alle società di capitale (+874) che registrano un tasso di crescita del 6,7%. Il dato conferma il trend ormai consolidatosi tra i neo imprenditori salentini e italiani in generale, che per affrontare il mercato scelgono sempre più spesso forme organizzative più strutturate. Le società di persone, invece, perdono appealpresso i muovi imprenditori, registrando un saldo negativo di 149 unità. Stabili le imprese individuali (+15), cresciute di 136 unità le altre forme societarie.

Le imprese artigiane

Continua a diminuire, come si evince dal grafico, il numero delle imprese artigiane che al 31.12.2015 si attestano a 18.178. Nel corso dell’anno si sono registrate  1214 iscrizioni e 1.506 cancellazioni, con un saldo negativo di 292 unità.

Quasi la totalità dei settori ha registrato saldi negativi, in particolar modo il comparto delle costruzioni il cui bilancio ha chiuso in rosso con un saldo pari a -160 aziende, analogamente al  manifatturiero che chiude il 2015 con 121 attività in meno, entrambi i settori costituiscono oltre il 60% delle imprese artigiane. In relazione alla forma giuridica scelta dalla imprese artigiane, l’87% pari  a 15.787 è rappresentato da imprese individuali, il 9% da società di persone (1.673), solo il 4% è costituito da società di capitali (627);  il saldo negativo  del 2015 è imputabile alle imprese individuali (-265) e alle società di persone (-62); positivo quello delle società di capitale (+26) e delle cooperative (+9).

Le imprese dei Comuni

L’apporto maggiore al saldo provinciale, tenendo contro dei valori assoluti,  è stato dato dal comune di Lecce con 404 imprese, seguito da Gallipoli (+46),  Taviano (+38) e Galatina (+33). Considerando invece i valori relativi, che tengono conto della numerosità della base imprenditoriale,  i comuni che hanno registrato un tasso di sviluppo imprenditoriale più elevato sono stati Diso (+7,29%) con un saldo di  14 imprese, Nociglia (+7%) con un saldo di 10 imprese e Surano (+6,25%) con 11 imprese in più. La maggior parte dei comuni salentini (65 su 97) ha registrato dei saldi positivi; tra i comuni che in valore assoluto hanno registrato un saldo rosso più elevato ricordiamo Leverano (-17), Calimera ed Arnesano entrambi con -12 imprese, Ruffano, Alliste e Morciano di Leuca tutti e tre con un saldo negativo pari a 10.

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