26 Ago 2014
LA DOLCE VITE: E’ BOOM DI RICHIESTE E CONSENSI
Dal GAL Colline Joniche pronti altri progetti di filiera per la formazione e l’innovazione
Grande successo ieri a Polignano nell’ambito dell’iniziativa “Mareviglioso” per la prima uscita ufficiale del pesto di foglie di vite.
Il pubblico, ma anche la platea di esperti che hanno avuto modo di saggiare il prodotto, hanno dimostrato grande apprezzamento – spiega Francesco Donatelli, vice-presidente del GAL Colline Joniche, partner pubblico dell’iniziativa.
Taranto, dunque, riesce a presentarsi in contesti di assoluta eccellenza proponendo non solo un prodotto che esalta l’utilizzo complessivo della vigna, ma anche proponendo un modello di collaborazione e sinergia pubblico-privato che sperimentato con successo per la realizzazione del pesto “La Dolce Vite”, apre anche nuove frontiere di cooperazione e sostegno alla formazione e alla ricerca.
Tutto è partito da una sperimentazione – sottolinea Donatelli – in cui i partner privati Crismont, Nepri e Tocchi di Puglia dopo alcuni anni di ricerca utilizzando le foglie di vite che provenivano dall’ azienda biologica di Francesco D’Urso (beneficiaria GAL per programmi di sviluppo nella Masseria Curtimaggi) sono riusciti a creare prima in laboratorio e poi a immettere sul mercato una vera e propria eccellenza gastronomica.
Oggi il pesto di foglie di vite, frutto di un processo di raccolta selezionata e trasformazione attenta è interamente prodotto con materie prime dell’azienda agricola biologica Tocchi di Puglia, che miscela sapientemente erbe aromatiche, mandorle, olio extravergine d’oliva e solo foglie di vite particolari.
Così al suo esordio “La Dolce Vite” registra un boom di consensi e cominciano a fioccare le prime importanti richieste dai mercati nazionali ed esteri.
Siamo una filiera cortissima – sottolinea Michela Cericola, dell’azienda Tocchi di Puglia – e tutto oggi si svolge nel giro di pochi mesi tra il campo, il nostro laboratorio aziendale e quelli dedicati alla trasformazione. Dopo il test di ieri ora siamo pronti per la commercializzazione su larga scala sia in campo nazionale che estero.
Una eccellenza agroalimentare che punta a contribuire all’integrazione del reddito per i nostri viticoltori.
In campo ovviamente sono scesi partner di tutto rispetto: leader della ricerca in gastronomia e della trasformazione agroalimentare (così come testimoniano le collaborazioni con Slow Food, Eatitaly e l’apporto tecnico in produzioni editoriali come Linea Verde e Mela verde – ndr).
Un progetto a ciclo integrato – spiega Nicola Cristella della Crismont srl – perché non solo utilizza pienamente le potenzialità della vigna, ma che prova altresì a fare da moltiplicatore dello sviluppo, attraverso un processo di cooperazione che anticipa anche gli intendimenti della Comunità Europea proprio sulle linee strategiche dettate dalla nuova Politica Agricola Comune.
Così Crismont e Tocchi di Puglia ideatori e proprietari della ricetta predispongono gli strumenti operativi per un nuovo mercato e il GAL tesse la tela di possibili interazioni, proprio come nello spirito dei gruppi di azione locale.
L’humus in cui si è sviluppata questa idea – spiega Donatelli – è esso stesso un primo importante risultato per il territorio. Pubblico e partner scientifici e commerciali tentano di invertire le sorti di un area depressa ma dalle grandi potenzialità rurali. Ecco perché il prossimo passo sarà il coinvolgimento degli artigiani del neo nato Consorzio dei Ceramisti di Grottaglie, chiamati all’appello per la realizzazione dei vasetti contenitori, e la predisposizione di un accordo con le aziende in questione per lo sviluppo di altri progetti legati al territorio in tema di ricerca e innovazione.
Info sul progetto e sul prodotto La Dolce Vite su www.galcollinejoniche.it
Chi fosse interessato alla degustazione o acquisto del prodotto può contattare Crismont srl – www.crismont.com o l’Azienda Agricola Tocchi di Puglia – www.tocchidipuglia.it