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LA MISSIONE ITALIANA AL SITO DI TELL TUQUAN

La storia del sito archeologico e le scoperte della nostra delegazione in Siria

 

Il sito archeologico di Tell Tuqan si trova in Siria settentrionale, 35 km a sud di Aleppo, a poca distanza dalla antica città di Ebla. Si tratta di un importante centro dell’età del Bronzo e del Ferro, occupato continuativamente dagli inizi del III millennio a.C. fino all’epoca persiana ed ellenistica. La sua posizione era strategica e favorevole, trovandosi sulle sponde occidentali di un antico lago alimentato dal fiume Quweiq che da nord, passando per Aleppo, arrivava nel bacino del Matkh, progressivamente prosciugatosi nel corso dei millenni. Inoltre, dall’antico centro passava una via carovaniera est-ovest che collegava la valle dell’Eufrate al Mediterraneo orientale.

Il sito è stato scavato fino agli anni novanta del secolo scorso dalla Missione Archeologica Italiana in Siria della Sapienza Università di Roma, diretta da Paolo Matthiae, che dal 1964 ha lavorato con straordinari risultati nel centro di Tell Mardikh, antica Ebla, dove sono stati riportati alla luce edifici templari e palatini monumentali, imponenti fortificazioni e porte urbiche, oltre allo straordinario Palazzo Reale del XXIV secolo a.C., all’interno del quale sono stati ritrovati gli Archivi di Stato con oltre cinquemila tavolette cuneiformi.

A partire dal 2006 le ricerche a Tuqan sono riprese ad opera di una missione archeologica dell’Università del Salento diretta da Francesca Baffi, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico, con la collaborazione dell’Università IULM di Milano, grazie a finanziamenti dell’Università del Salento, del Ministero per l’Istruzione, dell’Università e la Ricerca Scientifica (fondi per progetti di rilevante interesse nazionale), del Ministero per gli Affari Esteri (fondi per missioni archeologiche italiane all’estero).

Il sito di Tuqan venne occupato probabilmente nei primi secoli del III millennio a.C., quando in Siria avvenne una profonda trasformazione dei villaggi in vere e proprie città, e la società diviene stratificata e legata a forme di potere centrale (durante la cosiddetta rivoluzione urbana secondaria). La città raggiunse i 28 ettari di estensione nel periodo tra il 2300 e il 2000 a.C., assumendo probabilmente il controllo di tutta la regione, subito dopo la distruzione della vicina Ebla per mano dell’esercito del regno di Akkad, il primo ‘impero universale’ della Mesopotamia, distruzione celebrata dalle iscrizioni del sovrano Sargon. L’importanza di Tuqan continua nel II millennio a.C., tra il 2000 e il 1600 a.C., quando la città viene munita di una doppia possente fortificazione a difesa della Città Bassa e della Città Alta, con porte protette da imponenti torrioni. Di questa epoca sono state ritrovate numerose abitazioni che testimoniano il diverso tenore di vita degli abitanti e le modalità della vita quotidiana, oltre ad aree cimiteriali con sepolture dai corredi costituiti da vasellame, oggetti in bronzo, ornamenti in pietre semipreziose. Nell’età del Ferro, tra il 1200 e il 550 a.C. l’insediamento subisce una contrazione, e si concentra sulla Città Alta. Numerose le testimonianze di questa fase, soprattutto relative a quartieri di abitazioni che documentano un’intensa attività artigianale per la produzione di tessili e vasellame che permette di ricostruire i contatti verso le regioni costiere occidentali. Alla fine di questo periodo, durante il VI e V secolo a.C. la regione di Tuqan diviene parte dell’impero achemenide, e nel centro viene edificata nella zona più alta della città una residenza-fortezza, probabilmente occupata da una guarnigione persiana che controllava il fertile bacino del Matkh, ma che rimase in uso fino all’epoca ellenistica (330-60 a.C.)

Il convegno internazionale ‘Tell Tuqan Excavations and Regional Perspectives’, organizzato dall’Università del Salento e dall’Università IULM di Milano (Prof. Francesca Baffi, Prof. Lucio Calcagnile, Prof. Luca Peyronel) presenta i risultati delle ultime ricerche sul sito, dopo l’interruzione degli scavi nel 2011 per il precipitare della situazione politica in Siria. Al convegno, oltre a diversi membri della missione archeologica a Tuqan, partecipano studiosi italiani e stranieri che hanno condotto ricerche archeologiche in Siria. L’intento del convegno è discutere il ruolo di Tuqan nel quadro della regione da diverse angolazioni: evoluzione insediamentale, urbanistica, architettura, cultura materiale, dall’età del Bronzo Antico all’epoca Persiana.

Insieme al convegno la Missione Archeologica Italiana a Tell Tuqan ha organizzato una esposizione di pannelli informativi sulla storia del sito e una mostra fotografica che testimonia lo svolgimento delle attività scientifiche del gruppo di ricerca, ma anche aspetti della vita quotidiana nel villaggio di Tuqan e il rapporto con la comunità locale araba, improntato ad un profondo rispetto reciproco. Infine nel corso del convegno sarà presentato il sito web di Tell Tuqan (www.telltuqan.it) e il relativo progetto di comunicazione.

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