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La nuova Ri(E)voluzione di Made in Carcere, in un bikini

La Onlus Officina Creativa di Luciana Delle Donne presenta un nuovo prodotto, il Birikini, un costume da bagno con brevetto,  vivace e impertinente:  ne compri 1 e lo indossi in 24 modi diversi

Dopo anni e anni il brand sociale Made in Carcere è diventato un modello di riferimento per tante piccole realtà in tutta Italia che si avvicinano a quei pezzi scomodi di un mondo che nessun vuol vedere. E Made in Carcere è, ancora una volta, una esplosione di lucida creatività: dalla Social Academy che trasferisce tutto il know-how acquisito negli anni – “per farsi copiare e farlo diventare un metodo”, come dice la fondatrice di Made in Carcere Luciana Delle Donne -, al brevetto di un bikini multitask, il “Birikini”.

Made in Carcere quest’anno, infatti, accoglie il solstizio d’estate con un nuovo prodotto, il Birikini, un costume vivace e impertinente con il nuovo brand sociale 2nd Chance realizzato dalla Onlus Officina Creativa: una bellissima idea di Luciana Delle Donne, in cantiere già da qualche anno, ora finalmente pronta per essere “indossata”. Si tratta di un bikini con 24 varianti in un unico costume da bagno. Tanti modi di indossare il classico due pezzi che, grazie alla possibilità di invertire persino il pezzo di sotto con quello di sopra e grazie all’utilizzo di accostamenti multicolor, si evolve in 24 bikini diversi… anzi in un Birikini.

Ancora una grande sfida, quindi, per le detenute del carcere di Lecce che lo hanno creato e realizzato. Come il più delle volte accade, infatti, sono loro ad aver avuto – per ogni singolo pezzo – la responsabilità creativa degli accostamenti cromatici. Attraverso il gioco di intarsi, il Birikini si presta ad essere indossato in ben 24 modi diversi. Disobbediente alle regole, il sotto e il sopra del bikini possono essere invertiti esattamente come lo sono stati i percorsi di vita che lo hanno generato.

“Tutto è in rapida e continua trasformazione e sarebbe uno sbaglio non modificare anche il nostro sguardo”. Questo è il messaggio celato in ogni costume realizzato. Si cambia, ci si trasforma e il Birikini ci segue e ci appaga, insomma, non ci contraddice mai.

“Il costume da bagno, come accade per tutte le realizzazioni Made in Carcere – sottolinea Luciana Delle Donne – è stato prodotto con “materiali di scarto”, in realtà in questo caso con parti di lycra di gran pregio donate da aziende attente alla sostenibilità ambientale che fanno parte del Consorzio Mare di Moda – nostri sostenitori da sempre, al fine di recuperare molta materia prima anche se di pregio, che sarebbe diversamente destinata al macero. Rigenerando questi materiali, le detenute che partecipano al progetto Made in Carcere, donano a loro volta una boccata d’aria all’ambiente che ci circonda”.

La possibilità di poter combinare e indossare il bikini in così tanti modi diversi, inoltre, ci ricorda che non è necessario consumarci e consumare più del dovuto. Lo si potrà annodare ai fianchi, davanti o dietro, al collo o con le bretelle e sarà possibile regolarlo come se fosse cucito su misura.

Nodi che ci ricordano le profonde connessioni tra uomo/ambiente ed esseri umani.

Un memorandum sempre più necessario che profuma di sostenibilità, in un’estate che torna ad avere il sapore e il gusto di una libertà ritrovata.

Il Birikini è disponibile per l’acquisto online sullo store di www.madeincarcere.it  e in tanti corner sparsi in tutta Italia, dal Green Pea di Torino alla Boutique Principe di Lecce (l’elenco completo è disponibile su www.madeincarcere.it).

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