16 Mar 2016
“LE DONNE E LA POLITICA. GENERAZIONI A CONFRONTO”
IL 18 MARZO IN RETTORATO DIBATTITO PROMOSSO DAL CENTRO STUDI OSSERVATORIO DONNA
A partire dal libro a cura di Fiorella Perrone “Rosso un fiore. Intervista a Maria Rosaria Manieri” (Besa edizioni, 2015), un dibattito sul tema “Le donne e la politica. Generazioni a confronto”: lo organizza il Centro Studi Osservatorio Donna dell’Università del Salento (Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo), l’appuntamento è nella sala conferenze del Rettorato (piazza Tancredi 7, Lecce) venerdì 18 marzo 2016 alle ore 18.
Dopo l’apertura dei lavori a cura del Prorettore vicario Domenico Fazio, Maria Rosaria Manieri dialogherà con Bianca Gelli, Maria Mancarella e Marisa Forcina, la curatrice del testo Fiorella Perrone e alcune donne attive in politica nel territorio salentino:
- Francesca De Vito, sindaca di Calimera
- Dina Manti, sindaca di Corigliano d’Otranto
- Sandrina Schito, sindaca di Copertino
- Angelina Storino, sindaca di Monteroni di Lecce
- Francesca Mariano, consigliera comunale di Lecce
«Nel 2016 cade la ricorrenza dei 70 anni dal primo voto delle donne italiane», sottolineano le organizzatrici, «Le intervenute al dibattito cercheranno di mettere a confronto le diverse generazioni di donne, e anche di riflettere sulla trasmissione dei valori e delle battaglie».
> Il libro (testo a cura di Besa)
In questa lunga intervista – una conversazione a tutto campo sulla politica e la società italiane – Maria Rosaria Manieri racconta un pezzo di storia di questo Paese attraverso ricordi e suggestioni di una vita passata in politica. Dal primo centrosinistra al ’68, dalle lotte femministe alle grandi conquiste sociali, da tangentopoli alla nascita del berlusconismo, dal Concilio Vaticano II a Papa Francesco, le tappe fondamentali della storia nazionale vengono ripercorse attraverso lo sguardo e la voce di una delle protagoniste, in un inevitabile intreccio tra passato e presente, tra vita pubblica e frammenti di vita privata. Rosso un fiore, incipit della seconda strofa dell’inno dell’Internazionale, è il titolo evocativo e il filo conduttore. «Due parole simbolo di una storia straordinaria, di amore per l’umanità, di emancipazione e progresso sociale». La memoria si presta come strumento per delineare un cambiamento possibile, e, nella misura in cui è possibile, doveroso.