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L’On.le Barba si difende: già presentata super-mega-maxi querela scacciafandonie

In merito alle farneticanti dichiarazioni dell’aspirante collaboratore di giustizia, o sedicente tale, Giuseppe Barba, apparse oggi sugli organi di informazione, sono con la presente a dichiarare di non aver sentito mai in vita mia, prima d’ora, tante insulsaggini proferite contemporaneamente in un unico discorso.

 

Ci sarebbe da ridere se la gravità delle esternazioni menzognere del tal sig. Giuseppe Barba non fosse denigratoria della moralità e della storia mia personale, del mio partito e di mio nipote, avv. Antonio Barba.

 

Per sgomberare il terreno da equivoci fuorvianti, sono pertanto a ribadire:

 

1)    l’Avv. Antonio Barba, a differenza di quanto dice il presunto aspirante collaboratore di giustizia, non è mai stato candidato alle ultime elezioni provinciali del 2011, e pertanto ogni ricostruzione dei fatti in tal senso è di per sé quantomeno fantasiosa;

2)     Se il Barba si è poi erroneamente confuso, scambiando un anno per un altro ed una consultazione elettorale per un’altra, e magari voleva far riferimento alla campagna elettorale del 2010 alla quale mio nipote, avv. Antonio Barba, non soltanto ha partecipato ma ha riscosso grande consenso di stima prima e di voti poi, le dichiarazioni dell’aspirante collaboratore sono doppiamente fasulle e menzognere, sia per logica che per prassi.

Semplice il perché: in quella tornata elettorale, secondo le falsità del Barba, il sottoscritto avrebbe dato ben 30mila euro – mica bruscolini…- al Sig. Giancarlo Padovano per farsi sponsor nei suoi ambienti di frequentazione della candidatura dell’Avv. Antonio Barba. Peccato che il Sig. Giancarlo Padovano è ora come allora, oggi come nel 2010, autorevole esponente di spicco dell’Udc. Oggi siede come consigliere comunale dello scudo crociato in Consiglio Comunale; allora, da uomo di partito, fece una campagna elettorale acerrima contro il Pdl per sostenere e supportare un candidato del suo partito, e devo anche aggiungere, con onestà politica, che l’Udc strappò ottimi risultati in città e nell’hinterland. Vi immaginate il Padovano che di giorno cuce per ridimensionare politicamente l’Avv. Antonio Barba e per impedirgli di essere eletto e poi di notte, quatto quatto, raccoglie prebende per farlo vincere? Impossibile, non credibile. E i dati elettorali confermano inequivocabilmente ciò. Inoltre, se non bastasse, devo aggiungere che la candidatura dell’avv. Barba, malgrado la competizione politica forte che si ebbe in città con il Centro, con la Sinistra e con gli altri candidati del Centrodestra – vista la legge elettorale che prevede la preferenza – raccolse tantissimi voti e la sua vittoria, sebbene frutto di tanta, ma tanta fatica, sembrò quasi naturale, perché voluta dal territorio, dalla gente, dai cittadini. Furono così tante le attestazioni di stima che –come avrebbe detto Don Abbondio alla Perpetua- non avrebbero abbisognato di alcun supporto indotto, tanto meno di quello di un esponente dichiarato e molto attivo di una forza politica contrapposta alla luce del sole al Pdl galoppante.

Per intanto, messe da parte le infamanti dichiarazioni, sono altresì ad aggiungere che l’unica cosa vera di questa storia è la seguente: ho dato mandato, in mattinata, allo Studio dell’Avv. Sambati del Foro di Lecce di sporgere una super-mega-maxi querela  contro tal Giuseppe Barba a difesa e tutela della mia personale onorabilità, del mio partito e dell’Avv. Antonio Barba che non meritiamo certamente illazioni sconsiderate, fuori dal mondo e frutto di una fantasia galoppante che va oltre i confini della semplice megalomania e di qualche perversa strategia.

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