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“Mi Raccomando. Progetto Conar” di Sandro Marasco

“Il libro su un progetto d’arte contemporanea dedicato alle raccomandazioni e alle sue paradossali conseguenze mediatiche e sociali”

La libreria Officine Ergot di Lecce presenta Mi Raccomando. Progetto Conar (Muxmäuschenstill edizioni), il libro di Sandro Marasco, a cura di Lorenzo Madaro e Gianluca Marinelli, che racconta le fasi iniziali e le paradossali e sintomatiche conseguenze del progetto d’arte relazionale Conar, concepito dall’artista nel 2008.

“Lettura interessante, anche piacevole, con possibili stimoli di riflessione. Un documento utile alla storia spesso ignota o trascurata delle avventure e disavventure del cambiamento dell’arte in Puglia”

Pietro Marino, La Gazzetta del Mezzogiorno

Interventi 

Gabriele De Giorgi, giornalista

Ubaldo Villani-Lubelli, giornalista e ricercatore universitario

Lorenzo Madaro, curatore del libro

Sandro Marasco, artista

Scheda del libro

Muxmäuschenstill edizioni

Titolo: Mi raccomando. Progetto Conar

Autore: Sandro Marasco

Curatori: Lorenzo Madaro e Gianluca Marinelli

Testi e interventi di: Stefano Cristante, Francesca De Filippi, Lorenzo Cherin, Sandro Marasco, Alessandra Abbruzzese, Marinilde Giannandrea, Gianluca Marinelli e Lorenzo Madaro

Codice ISBN: 978-88-98289-25-7.

Progetto Conar

Il 6 aprile 2008 venne inaugurata a Lecce la collettiva d’arte contemporanea “E. P. Zone di equilibrio precario”, che proponeva il lavoro di otto giovani artisti. In quel contesto Sandro Marasco presentò un intervento di arte relazionale, il Conar – Comitato Nazionale per le Raccomandazioni, proposto come un’associazione che aveva la finalità di mettere in contatto chi era alla ricerca di un’occupazione lavorativa con i suoi potenziali raccomandatari. Accompagnato da un sito web (con finte sedi già attive in Europa), il Conar apriva così a Lecce la sua seconda sede in Italia dopo quella di Roma. Destò immediatamente scalpore nel contesto salentino e numerosi riscontri già dalle prime ore di apertura della mostra.

Marasco, rigorosamente in giacca e cravatta, dopo aver allestito un ufficio negli spazi della mostra, accolse persone di ogni estrazione sociale, incuriosite e bisognose di una “corsia preferenziale”. Il cortocircuito tra realtà e finzione avvenne quando nell’ufficio arrivarono le telecamere dell’emittente televisiva locale Telenorba, che intervistarono l’artista responsabile del Conar. L’effetto fu immediato e irrefrenabile. Centinaia di contatti dal sito e decine di persone si recarono direttamente nella sede di viale Lo re a Lecce. Ex detenuti, disabili, politici e gente comune alla ricerca per lo più disperata di un’estrema possibilità di trovare un posto di lavoro. Subito dopo venne inviata una smentita-rettifica, ma l’operazione divenne, in poco tempo, un fenomeno virale. Tanto da attirare finanche l’interesse di un noto programma televisivo di Rai 1.

“Eppure l’abnorme irrealtà di un Comitato Nazionale per le Raccomandazioni venne da molti presa sul serio. Il fatto che un personaggio in giacca e cravatta si presentasse all’interno di una cornice fuorviante come un’esposizione artistica per raccogliere adesioni a un’opera di raccomandazioni sistematiche sembrò, a molti, una felice novità. Chiesero informazioni, cercarono di iscriversi, vollero i dettagli, sperarono di essere stati – agli occhi del responsabile – abbastanza convincenti sullo stato di necessità che spingeva ad arruolarsi tra i raccomandabili. Non ci cascarono solo giovani inesperti. Ci cascò anche qualche operatore dell’informazione […]”. Stefano Cristante (dal testo introduttivo del libro)

Sandro Marasco

È nato a Presicce (Lecce) nel 1973. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Urbino e dal 2001 avvia la sua attività espositiva ordinando mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. La sua indagine si muove tra pittura e interventi di arte pubblica e relazionale, con una serie di riflessioni sui paradossi, le manie e le attitudini intime e collettive del nostro tempo. Tra gli impegni recenti, la partecipazione alla mostra itinerante del progetto CreArt. Network of cities for artistic creation, curata da un team curatoriale coordinato da Miguel Amado, a Vilnius, Zagabria e Harghita (2014).

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