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Nasce FederTerziario Balneari: priorità a legge di riordino del sistema nel rispetto di investimenti e concorrenza

Presentata a Lecce la nuova federazione dei balneari sorta all’interno di FederTerziario per supportare un comparto strategico in vista del tavolo tecnico interministeriale che deciderà il futuro del settore. Manca una normativa unica: la quota di spiaggia libera e in concessione varia da una Regione all’altra.     

Nell’imminenza dell’avvio del tavolo tecnico interministeriale – scaturito dalla conversione in legge del decreto Milleproroghe -, nasce FederTerziario Balneari. La voce degli imprenditori di settore potrà contare sull’autorevolezza e l’esperienza di FederTerziario, organismo datoriale che da trent’anni è un punto di riferimento per oltre 85mila realtà produttive nazionali. La nuova federazione, presentata oggi a Lecce, sorge per accogliere e difendere le istanze di centinaia di imprenditori mentre si delinea uno dei passaggi cruciali della discussione sulla direttiva Bolkestein e sulla mappatura delle coste nazionali, eventi che avranno un impatto decisivo sul futuro delle concessioni balneari. La nuova federazione sarà in prima linea per fornire il giusto supporto a un comparto che, secondo Nomisma Mare, considerando anche l’indotto, vale circa il 9% del PIL nazionale.

Abbiamo ascoltato il grido d’aiuto di una categoria fondamentale per il nostro Paese eppure a rischio tracollo, perché sulle concessioni si gioca una partita strategica che potrebbe finire per penalizzare coloro che per anni hanno investito nella propria attività e che adesso rischiano di veder svanire tutto dall’oggi al domani, commenta Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziarioe infatti troviamo ragionevole la strada avviata dal governo nazionale che prevede una mappatura del territorio che evidenzi le quote di spiaggia libera e in concessione, punti di partenza per impostare un discorso più ampio che prenda in considerazione due aspetti che reputiamo decisivi: tutelare le realtà delle pmi, che costituiscono la maggior parte dei nostri aderenti, quindi i piccoli stabilimenti, e puntare su una legge di riordino nazionale che consenta, nel nome della concorrenza e in rapporto alle quote disponibili, anche nuovi ingressi”. 

Un impegno scandito dalle parole del neo presidente di FederTerziario Balneari, Giuseppe Mancarella, imprenditore pugliese di lungo corso. “Lavoreremo quotidianamente per supportare i nostri associati con servizi e informazioni, puntando anche sulla formazione, uno dei tratti distintivi di FederTerziario, e non mancheranno nemmeno le battaglie a più ampio raggio per snellire la burocrazia che rappresenta un vero macigno sull’operatività dell’intero comparto: oggi anche per pulire una spiaggia servono molteplici passaggi”. In ballo, ovviamente, resta la questione delle concessioni: “Noi siamo per proteggere i tanti che in questi anni hanno investito un patrimonio per migliorare i servizi e le infrastrutture – prosegue il presidentee chiediamo che si riparta con una nuova legge che preveda uniformità sul territorio nazionale anche sul rapporto tra spiagge libere e concessioni che attualmente varia da una Regione all’altra”. Già più di un centinaio le realtà aderenti a FederTerziario Balneari anche se si prevedono a breve nuovi ingressi provenienti da tutta Italia. A seguire dal punto di vista tecnico le vicende della Federazione ci sarà anche un esperto come Danilo Lorenzo, consigliere FederTerziario Balneari e legale specializzato in diritto amministrativo: “Pensiamo che sia fondamentale tutelare lavoro e impresa anche con la nostra presenza al tavolo interministeriale che ci vedrà protagonisti assieme alle altre associazioni di categoria e alle Regioni”. Una presenza irrinunciabile per un momento storico che potrebbe decidere le sorti del comparto: “Ci aspettiamo una norma che permetta di regolare definitivamente il settore a livello nazionale nell’ambito del completamento della mappatura delle coste italiane che permetterà di definire la scarsità o meno della risorsa, perché in quest’ultimo caso, quindi qualora non dovesse rilevarsi la ‘scarsità’, si potrebbe bypassare la Bolkestein, e quindi procedere lungo l’auspicato doppio binario: preservare e tutelare chi ha tanto investito in questi anni, e garantire ad altri la possibilità di avviare un’attività”. Sul lungo periodo la nuova Federazione sarà impegnata su più fronti: dalle reti tra gli imprenditori balneari alla possibilità di avviare delle realtà consortili

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