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Negro: “Occorre modifica dello Statuto per limitare i super-poteri di Vendola”

“Il presidente Vendola, che ha in tasca la nomina di parlamentare, può permettersi di ricattare il partito di maggioranza e il Consiglio regionale. Le fibrillazioni interne al governo regionale, tra il Pd e il presidente della Giunta, trasmettono un senso di provvisorietà e precarietà del Consiglio, sempre meno coinvolto negli atti più significativi della vita della Regione Puglia. Ciò ha generato, negli ultimi tre anni, un rallentamento, e in alcuni casi anche la paralisi, della vita amministrativa con gravi ripercussioni sullo sviluppo sociale ed economico del territorio”.
Lo ha detto, in una nota, il presidente del Gruppo consiliare dell’Udc, Salvatore Negro.
“Torna di attualità – ha sottolineato – il ddl di modifica di alcune norme dello Statuto della Regione Puglia, da noi proposto e condiviso dai colleghi capigruppo di Ppdt, Mep, I Pugliesi, Psi, Idv, che ha l’obiettivo di contenere i costi della politica e di superare i limiti registrati nei rapporti tra gli Organi della Regione, in particolare di svincolare il Consiglio dai poteri concentrati in capo al presidente della Giunta. La proposta di legge, prevede, tra l’altro, l’elezione diretta del vice presidente della Regione con funzioni vicarie in caso di dimissioni volontarie, rimozione, impedimento permanente o morte del Presidente al fine di determinare le condizioni istituzionali per la continuità della legislatura all’eventuale verificarsi di tali circostanze. Una proposta di riforma dello Statuto quanto mai attuale ed urgente di cui occorrerebbe accelerare la discussione nella VII Commissione che, tra l’altro, tornerà a riunirsi il prossimo mercoledì per discutere di alcune norme di riforma della legge elettorale. Quello vigente è uno statuto prettamente presidenziale, nato per dare maggiore stabilità ai governi ma che paradossalmente, come l’esperienza Vendola ci insegna, ha finito per produrre l’effetto contrario, vanificando l’attività del Consiglio democraticamente eletto. Si pensi, per fare un esempio, all’art. 44 che trasferisce in capo alla Giunta la potestà regolamentare lasciando il Presidente padre e padrone assoluto dell’intera attività legislativa”.
“Auspichiamo che tutte le forze politiche responsabili si orientino in tempi brevi verso l’approvazione di questo disegno di legge, che trova ampia condivisione anche fuori del palazzo di via Capruzzi – ha concluso il presidente Negro – contribuendo in tal modo al riequilibrio dei poteri tra presidente e Consiglio ed al recupero di una credibilità della politica che pretende maggiore rispetto dell’elettore”./

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