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Negro (Udc): “Il presidente Vendola assente mentre si discute delle sorti della Puglia”

“Mentre il Consiglio regionale discute delle sorti della Puglia il presidente Vendola è ancora una volta assente, impegnato nella sua campagna elettorale per le primarie, sempre più lontano dalla realtà di questa regione”.
Lo ha detto il presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro, che è tornato ad evidenziare l’incompatibilità che di fatto si è venuta a creare tra il ruolo di presidente della Regione e quello di candidato a leader nazionale di una coalizione.
“Il riordino delle Province pugliesi non interessa al Governatore Vendola – ha sottolineato il capogruppo Udc – Domani scadrà il termine per la presentazione al Governo nazionale di una proposta di riordino da parte della Regione e ancora una volta, in un dibattito di tale importanza, ci troviamo ad evidenziare l’assenza del presidente della Giunta. È evidente che gli impegni nazionali hanno preso ormai il sopravvento e che la Puglia ed i suoi drammi possono attendere”.
Nel dibattito in Aula, il presidente Negro ha espresso le proprie perplessità sulla riforma di riordino delle province così come prevista dal d.l. del 06/07/2012 n. 95 convertito nella Legge n. 235 del 07/08/2012. In particolare il capogruppo Udc ha chiesto al Governo nazionale “un ripensamento sull’idea di commissariare anche quelle province che hanno i requisiti previsti dal decreto governativo e cioè dimensione territoriale non inferiore a 2500 Km quadrati e la popolazione residente non inferiore a 350.000 abitanti”.
“In tale situazione – ha sottolineato l’esponente Udc – il commissariamento appare incomprensibile e contrario alla volontà degli elettori di portare a scadenza naturale il mandato elettivo, cioè fino al 2014. Inoltre, non riusciamo a comprendere come potranno essere garantiti tutti quei servizi che rientravano nella competenza delle province atteso che anche le risorse finanziarie sono state drasticamente ridotte e difficilmente si potranno garantire gli equilibri di bilancio”.
“A pagare – ha concluso Negro – sarà ancora una volta la credibilità della politica”.

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