11 Mar 2015
NEVIANO, ALLARME ELETTROSMOG
420 CITTADINI FIRMANO UN DOCUMENTO PER CHIEDERE AL SINDACO DI NEVIANO LA RIALLOCAZIONE DELL’IMPIANTO DI TELEFONIA POSTO IN PIENO CENTRO, NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI E DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E DI TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA
Sono bastati 10 giorni ed il semplice passaparola, affinché 420 cittadini nevianesi cofirmassero un documento in cui si chiede al Sindaco, Silvana Cafaro, e all’Assessore all’Ambiente del Comune di Neviano, Raffaele Birtele, la sospensione dell’autorizzazione concessa nel 1999 per l’impianto di telefonia Wind ubicato in peno centro e la successiva riallocazione in zone più idonee, come già previsto da un Regolamento Comunale, approvato nel 2007, che disciplina le installazioni e localizzazioni degli impianti radioelettrici, sia quelli di futura installazione che quelli già presenti sul territorio.
Gli abitanti di Neviano, infatti, sono molti preoccupati per le conseguenze sulla salute pubblica dovute alle onde elettromagnetiche emanate dal ripetitore di telefonia Wind, ospitato su un lastrico solare di proprietà privata, nei pressi della centralissima piazza Concordia. Le radiazioni elettromagnetiche, di fatto, provocano un grave inquinamento ambientale in una zona dove sono anche presenti strutture che ospitano abitualmente bambini ed anziani, categorie più a rischio in presenza di alti tassi di elettrosmog.
Una battaglia, quella contro il ripetitore posto in piazza Concordia, che va avanti ormai da diverso tempo e che negli ultimi tempi si è inasprita a causa dell’ampliamento dello stesso conclusosi nel 2014, in barba alle prescrizioni delle normative comunali che, dal 2007, ne prevedono la riallocazione. Una nuova configurazione dell’impianto che utilizza anche la tecnologia UMTS grazie alla sostituzione delle antenne esistenti, con le tri-band di nuova generazione, e che si serve di 4 punti di irradiazione al posto dei precedenti 3, previsti dalla prima autorizzazione. Tutti fattori che hanno comportato un aggravio dell’esposizione alle onde elettromagnetiche per i cittadini nevianesi, così come comprovato dai rilievi effettuati da Arpa Puglia nell’aprile del 2014. Misurazioni dei livelli totali di elettrosmog che, su alcune terrazzine abitabili di piazza Concordia, hanno fatto riscontrare un valore medio nelle 24 ore di 6,31 V/m (il limite massimo stabilito dalla legge è 6,00 V/m), con picchi di 7.50 V/m. Nella giornata del 10 aprile 2014, infatti, Arpa Puglia ha effettuato misurazioni in continuo facendo registrare un totale di 145 sforamenti del limite consentito, dalle ore 8 alle ore 22. Superamenti dei limiti di elettrosmog che hanno costretto Arpa ad effettuare altre misurazioni (ma questa volta non sull’intero arco delle 24 ore) in banda selettiva e in banda larga, a maggio e giugno 2014, riscontrando valori inferiori (valore medio 4,44 V/m) rispetto alle misurazioni precedenti, effettuate il 10 aprile.
Ed è proprio l’emergere di questi valori contrastanti e “ballerini” (senza che il gestore dell’impianto avesse comunicato nuove variazioni al Comune) che, in mancanza di un monitoraggio in continuo dell’area nei pressi di Piazza Concordia Valori, 420 cittadini hanno cofirmato un documento per chiedere al Sindaco del Comune di Neviano che venissero applicate le prescrizioni già presenti nell’autorizzazione del 1999 e cioè una sospensione della stessa autorizzazione una volta accertati i superamenti dei limiti consentiti e la successiva riallocazione dell’antenna in zone idonee e al di fuori delle aree sensibili, come previsto dal regolamento di “Disciplina delle installazioni e localizzazioni degli impianti radioelettrici di cui all’art. 2, c.1, della Legge Regionale n.5 dell’8 marzo 2002” approvato dal Consiglio Comunale di Neviano nel lontano 26 settembre 2007. Un Regolamento Comunale che si poneva l’obiettivo di minimizzare e di rendere uniforme sul territorio l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, individuando l’impianto in oggetto come non coincidente con gli obiettivi di qualità stabiliti dal regolamento stesso e dalle normative in vigore. Un impegno finora disatteso a danno della salute dei cittadini nevianesi.