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NO ALLA CHIUSURA DEL PUNTO NASCITA DI GALLIPOLI E CASARANO

“Quali garanzie si possono dare ad una donna dell’area ionica salentina che deve partorire in stato di urgenza e non può disporre di un punto nascita vicino al luogo dove risiede? Appare assurda e incomprensibile questa urgenza di sopperire i reparti di ostetricia e ginecologia di Gallipoli e Casarano in assenza di valide alternative per offrire agli utenti adeguati e necessari servizi”.

È quanto afferma il presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, che già in passato si era schierato contro la chiusura dei punti nascita di Gallipoli e Casarano e che ora si associa alle proteste dei sindaci e dei cittadini per la decisione da parte della Regione Puglia di accelerare la soppressione di questi reparti ospedalieri.

“In diverse occasioni – ha sottolineato il capogruppo Udc – abbiamo messo in evidenza e condiviso le preoccupazioni di migliaia di cittadini che si vedranno privati di servizi considerati essenziali e primari, come quello del reparto di ostetricia, la cui soppressione nelle strutture ospedaliere di Casarano e Gallipoli, lascerà scoperto un vasto territorio che raggruppa numerosi Comuni dell’area ionica salentina, meta di migliaia di turisti nel periodo estivo. Il punto nascita di Gallipoli e Casarano coinvolge un comprensorio di 200mila abitanti ed è raggiungibile facilmente da molti Comuni in 15-20 minuti. La soppressione provocherebbe gravi disagi e rischi per le partorienti di Comuni come Alliste, Racale e Taviano, le quali per raggiungere il punto nascita più vicino, Tricase o Copertino, dovranno percorrere un tratto di strada che dista almeno 45-60 minuti nelle condizioni di traffico più favorevoli. Il Governo regionale non può essere sordo alle richieste che provengono dai sindaci e dagli stessi consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione che ben conoscono le esigenze del territorio di appartenenza. Con la decisione di accelerare la chiusura di queste strutture il Governo regionale di centro-sinistra si assume una grave responsabilità – ha concluso il presidente Negro – Auspichiamo che qualche esponente della Giunta e lo stesso presidente vogliano affacciarsi su questi territori per spiegare le ragioni di tali provvedimenti che ci hanno riportato indietro di qualche decennio, privando i cittadini di servizi essenziali ed indispensabili”.

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