24 Apr 2015
Ortelle: a Incontri d’Autore l’inviato di guerra Gian Micalessin parla del caos libico e delle sue conseguenze per il nostro Paese
Un focus su quanto sta avvenendo alle nostre porte e le conseguenze che ne possono derivare per l’Europa e il nostro Paese è il tema dell’incontro che Gian Micalessin, noto giornalista de Il Giornale e inviato di guerra e autore di numerosi reportage sui teatri bellici contemporanei terrà domenica 26 aprile alle ore 19.30 nella Biblioteca “M.Paiano” di Vignacastrisi per la rassegna Incontri d’Autore, organizzata dal Comune di Ortelle e dal Comitato di Gestione della Biblioteca.
“In Libia – dice Micalessin – non c’è uno Stato capace di imporre l’autorità, c’è uno stato di caos, c’è un governo che a stento riesce ad imporre la propria autorità sopra la fascia metropolitana di Tripoli e non riesce sicuramente ad imporla in altre zone del paese, la parte occidentale è in mano alle milizie, le zone intorno ai pozzi nel sud del Paese sono minacciate dal Al Qaida, i terminali energetici sono finiti nelle mani di milizie che in teoria dovevano difendere i terminali ma hanno deciso di occuparli per ricattare il governo e chiedere più soldi per la Cirenaica. Il petrolio e il gas libici hanno valenza di rilievo nazionale per l’Italia, e penso che di fronte ad una situazione di caos generata da un intervento sbagliato della NATO, l’Italia ha il dovere di guardare ai propri naturali interessi nazionali e pensare come conservare il petrolio libico, che rappresenta il 17 % delle nostre forniture e che non potremo reperire altrove nel breve periodo, o come conservare il gas libico, che con quello algerino e russo garantisce il riscaldamento delle nostre case. Quindi penso che di fronte a questi interessi primari e a un governo libico che non è in grado di imporre la propria autorità, noi abbiamo il dovere di pensare – ove necessario – anche ad un intervento per garantire il controllo dei pozzi, come anche dei porti e delle banchine da cui partono i barconi pieni di immigrati che si riversano poi su Lampedusa e dove la gente viene venduta ai contrabbandieri di uomini.