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PER LA CHIUSURA DELLA 45^ STAGIONE LIRICA DELLA PROVINCIA DI SCENA SABATO LA NUOVA VERSIONE “LECCE 2014” DI “ORFEO ED EURIDICE”

PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI CARLA FRACCI

Sta per calare il sipario sulla 45^ Stagione Lirica Tradizionale della Provincia di Lecce. A chiudere in modo originale il cartellone 2014 sarà “Orfeo ed Euridice” di Christoph Willibald Gluck, in una versione del tutto nuova, in prima esecuzione assoluta, realizzata appositamente dal maestro e direttore artistico della Stagione Sergio Rendine, con la partecipazione straordinaria di Carla Fracci.

L’attesissima rappresentazione debutterà sabato 29 marzo, ore 20.45, al Teatro Politeama Greco di Lecce (replica domenica 30 marzo, ore 18), mentre la consueta matinée dedicata completamente agli studenti sarà venerdì 28 marzo alle ore 10.

Tutti i particolari e le novità sono stati illustrati questa mattina, in conferenza stampa a Palazzo Adorno a Lecce, dal presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, dalla vice presidente e assessore provinciale alla Cultura Simona Manca, dal direttore artistico della Stagione Sergio Rendine, dal regista Carlo Antonio De Lucia, dal regista coreografico Fredy Franzutti, dal maestro concertatore e direttore d’orchestra Francesco Ledda, dal vicepresidente della Fondazione Ico “Tito Schipa” Eraldo Martucci. Del cast erano presenti  Roberta Canzian e Valentina Coladonato. Ospite d’onore, la cui presenza ha emozionato la platea, Carla Fracci.

Basata sul libretto di Ranieri De’ Calzabili, versione originale in italiano, l’opera “Orfeo ed Euridice” ripercorre il celebre mito narrato da Ovidio nelle sue “Metamorfosi”, attraverso la musica di Christoph Willibald Gluck. La versione che si ascolterà sabato prossimo a Lecce è però una novità assoluta rispetto a quelle portate fino ad oggi in scena. L’opera, infatti, è stata rivista da Sergio Rendine appositamente per la Stagione Lirica di tradizione della Provincia, tant’è che negli ambienti editoriali e musicali viene già chiamata “Versione di Lecce” o “Nuova edizione di Lecce in due atti”.

La regia è di Carlo Antonio De Lucia, la regia coreografica di  Fredy Franzutti. L’aiuto regia è affidata a Francesca Rollo, la scenografia è curata da Daniele Barbera, le luci da Iuraj Saleri. Assistenti alla regia sono Rosangela Giurgola e Massimo Romano.

Maestro concertatore e direttore dell’Orchestra “Tito Schipa” di Lecce è il giovane Francesco Ledda. Maestro del Coro Lirico di Lecce è Emanuela Di Pietro.

Di spessore il cast che vede nel ruolo di Euridice il soprano Roberta Canzian, in quello di Orfeo il mezzosoprano Antonella Colaianni, nella vesti di Amore il soprano Valentina Coladonato. Accanto a loro pastori, ninfe, Furie e spettri infernali, eroi ed eroine degli Elisi, seguaci di Orfeo.

Protagonista dell’opera sarà anche il Balletto del Sud di Fredy Franzutti, con una presenza d’eccezione sul palcoscenico del Politeama Greco: l’icona della danza italiana nel mondo Carla Fracci, universalmente riconosciuta come una tra le più grandi ballerine del ventesimo secolo,  definita “La Taglioni del XX secolo” e “La Duse della danza”, che regalerà al pubblico un’intensa ed indimenticabile interpretazione.

Ad aprire gli interventi il presidente Antonio Gabellone che ha detto: “Ci accingiamo a vivere una bellissima esperienza. Questa, infatti, è l’ultima opera di un cartellone di successo, come dimostrano gli apprezzamenti ricevuti fino ad oggi. Avere al mio fianco Carla Fracci provoca una sensazione straordinaria per quello che ha rappresentato e rappresenta nel nostro Paese e nel mondo. Simboleggiare l’Italia al di fuori dei confini nazionali è un grandissimo motivo di orgoglio. Chissà quanti giovani hanno cercato di emularla”.

“Questa è anche l’occasione dei ringraziamenti”, ha proseguito il presidente, “estesi al regista Carlo Antonio De Lucia che dà esecuzione a tutto ciò che viene programmato, al maestro Sergio Rendine, alla vicepresidente Simona Manca che ha seguito tutto il percorso. Un grazie di cuore anche all’Orchestra”.

“Non sappiamo in che forma evolverà la Provincia, ma questo è senz’altro un punto di arrivo di un programma portato avanti da cinque anni. Chiudiamo quindi la 45^ Stagione Lirica con un’esperienza ormai consolidata”, ha concluso Gabellone che ha voluto ringraziare anche i giornalisti per la professionalità e la cura con cui hanno seguito e raccontato in questi anni i diversi cartelloni della Stagione lirica della Provincia di Lecce.

Emozionata anche la vice presidente Simona Manca ha affermato: “Siamo all’ultima opera, una rappresentazione bellissima e originale, rivista per Lecce in una nuova formula. La 45^ Stagione Lirica ha avuto una grande eco. Abbiamo aperto con un’opera particolare, di nicchia, quale il Don Carlo. Chiudiamo con un’altra opera meno conosciuta. Ma il pubblico di una città come Lecce candidata ad essere la Capitale europea della Cultura nel 2019 merita qualcosa di originale”.

“E’emozionante essere accanto a Carla Fracci”, ha proseguito Simona Manca, “Mi ha colpito il suo essere una instancabile stacanovista. Forse non conosce Lecce perché è sempre in teatro a lavorare. Questo è un esempio per noi amministratori e per i giovani. E’ un modello che insegna come il lavoro ripaga per tutta la vita”.

La parola è quindi passata a Carla Fracci che ha esordito: “Sono qui a Lecce per un invito di Sergio Rendine. Non è la prima volta. Sono stata sempre accolta con affetto e simpatia, ritrovata anche ora, al mio ritorno. Tutti si sono prodigati per mettermi a mio agio. Vi ringrazio per aver fatto questo lavoro, così bello, culturale, coinvolgendo tante persone. I miei complimenti vanno anche alla meravigliosa Orchestra. La compagnia Balletto del Sud è una realtà giovane, piena di entusiasmo, che lavora con passione e si vede. Franzutti è un maestro e coreografo che lavora con energia. La danza è un’arte nobile, purtroppo spesso trascurata”.

Carla Fracci si è quindi soffermata su quest’ultimo tema, evidenziando la crisi dei teatri, delle fondazioni e l’assenza in Italia di una Compagnia di danza nazionale.

“Vivo questo come una frustrazione”, ha affermato la Fracci, “E’ un peccato perché ci sono tanti talenti, ma anche tanto precariato. I giovani finiscono di studiare alla Scala e devono andare via. A questi ragazzi si dovrebbe dare il lavoro. A questo punto ho perso un po’ la speranza. Ma dobbiamo essere forti. Sento questa un po’ come una battaglia”, ha concluso.

E proprio riferendosi a Carla Fracci, seduta accanto a lui, il direttore artistico Sergio Rendine ha detto: “Qui abbiamo una grande artista. Di più: un mito. La sua presenza onora tutti soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo. Abbiamo avuto la fortuna di avere un presidente e una vicepresidente che credono fortemente nella forza dell’arte e della cultura. Senza di loro non avremmo fatto nulla”.

Rendine si è quindi soffermato sugli aspetti più tecnici di “Orfeo ed Euridice” e ha spiegato: “Ci sono quattro versione di quest’opera, ma nessuna riesce a darne il meglio. Così abbiamo pensato insieme a Ledda e a De Lucia di farne una nuova versione, che riassumesse tutte le precedenti, liberata da elementi spuri e orpelli, resa più veloce nell’azione. Il risultato proposto in prima assoluta sabato prossimo, è una versione unica in due atti che si chiamerà “Lecce 2014” e sarà pubblicata”.

“Una lode particolare va all’Orchestra”, ha continuato Rendine, “che non ha abitudine a questo tipo di repertorio. Lode anche al Coro, eccellente sempre, e in quest’opera ancora di più. Un ringraziamento particolare ad un artista che sta sempre nell’ombra: il disegnatore delle luci Saleri, che ha espresso in quest’opera il massimo delle potenzialità”.

Il maestro Rendine ha concluso, quindi, con i ringraziamenti “non di commiato. Questa non sarà l’ultima Stagione Lirica fino a che avremo difensori come Gabellone e Manca”.

Il regista dell’opera Carlo Antonio De Lucia ha evidenziato nel suo breve intervento: “In questa versione di ‘Orfeo ed Euridice’ c’è una unitarietà di visione pur nella reciproca indipendenza. Sarà una visione molto barocca, di carattere naturalistico e molto teatrale. Ringrazio tutti gli artisti per aver aderito pienamente a questa lettura”.

Gli ha fatto eco il regista coreografico Fredy Franzutti, ideatore anche dei costumi: “Un barocco della fantasia, nei costumi e nell’allestimento, con un’ambientazione riportata alla data della nascita di Gluck, 1714, e non alla data della composizione. Ho avuto poi il grande onore di creare una coreografia per Carla Fracci, regina  indiscussa di quest’opera che va in scena 300 anni dopo la nascita del compositore”.

La “modernità” della musica è stata infine sottolineata dal direttore d’orchestra Francesco Ledda: “Un’opera musicalmente e scenograficamente veloce, una partitura che rispetto al 700 era molto avanti e che è l’unica di Gluck che gira ancora in tutto il mondo”.

“Orfeo ed Euridice” va a chiudere, dunque, il cartellone della 45^ Stagione Lirica Tradizionale della Provincia di Lecce, che si è aperto il 28 febbraio scorso (con replica il 2 marzo) con il successo di Don Carlo di Giuseppe Verdi (regia di Golat Ludetek, maestro concertatore e direttore d’orchestra Filippo Maria Bressan).

Il 14, 15 e 16 marzo è stata poi la volta dell’applauditissima “Tosca” di Giacomo Puccini, con la regia di Enrico Castiglione, maestro concertatore e direttore d’orchestra Marcello Panni.

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