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PIANO DI RIPOPOLAMENTO ED IMMISSIONE SELVAGGINA: LA PROVINCIA DI LECCE FA CHIAREZZA

Il Servizio Caccia e Pesca dell’Area Politiche per lo Sviluppo rurale della Regione Puglia, con nota 852 del 28 marzo scorso, ha disposto che la Provincia di Lecce può, nelle more della modifica delle norme regionali, autorizzare il proprio Ambito Territoriale di Caccia (ATC) ad effettuare i ripopolamenti di selvaggina previsti annualmente secondo quanto stabilito dall’art. 33 – comma 1 – della L.R. n. 1/08, senza tener conto di quanto previsto a tal proposito dall’art. 16 del Piano Faunistico Venatorio Regionale 2009-2014.

L’art. 33 della L.R. 1/2008 prevede che gli ATC debbano utilizzare ai fini del ripopolamento “…. capi provenienti esclusivamente da allevamenti nazionali e prevalentemente pugliesi”.

In tal modo vengono finalmente superate le limitazioni previste dall’art.16 del Piano Faunistico Venatorio Regionale 2009-2014, che invece stabilisce che “i ripopolamenti devono essere effettuati con fauna delle specie autoctone riprodottasi allo stato naturale”. Quest’ultima condizione risulta, difatti, impossibile da soddisfare sul territorio regionale in quanto, come più volte attestato dallo stesso Servizio Caccia e Pesca della Regione Puglia, non vi è alcun allevamento pugliese autorizzato alla “riproduzione allo stato naturale”.

Tale importante risultato è stato raggiunto grazie all’impegno profuso, dall’assessore provinciale Salvatore Polimeno, dall’Ufficio Tutela Venatoria della Provincia e dal Presidente dell’A.T.C. Provincia di Lecce che, in perfetta sinergia, hanno sollecitato con forza la Regione Puglia ad intervenire davanti ad un problema altrimenti assolutamente irrisolvibile nel rispetto di quanto previsto dalle attuali normative.

La validità e solidità delle problematiche poste in essere dalla Provincia di Lecce e dall’ATC “Provincia di Lecce” trovano ulteriore conferma nella “eccezionale autorizzazione all’immissione della selvaggina” rilasciata dalla Regione Puglia, nell’attesa di modificare al più presto la normativa in questione al fine di rendere l’immissione di selvaggina più agevole e regolamentare.

E’ utile ricordare che tale immissione avviene esclusivamente con i soldi versati dai cacciatori e riguarda anche le aree interdette alla caccia.

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