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Premio Letterario Internazionale “Vittorio Bodini”

Teatro Apollo di Lecce da tutto esaurito (ultimi biglietti di loggione disponibili dalle 19 al botteghino) per la quinta edizione del Premio Letterario Internazionale “Vittorio Bodini” che si terrà sabato 24 novembre. La serata dal titolo “Le mani del sud“, condotta dall’attore barese Michele Venitucci, sarà dedicata allo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande (a un anno dalla sua prematura scomparsa) e incentrata sul tema Sud come Europa. Dalle 20:30 sul palco si alterneranno i vincitori Milo De Angelis (per la silloge “Tutte le poesie”, Mondadori), Ilide Carmignani (per la nuova traduzione di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, Mondadori), il musicista e direttore artistico della Notte della Taranta Daniele Durante (Le Mani del Sud) e il giornalista, critico e scrittore Goffredo Fofi, uno degli intellettuali più importanti nel panorama contemporaneo (La luna dei borboni). Oltre alle premiazioni la cerimonia ospiterà un concerto-recital, con la consulenza artistica e scientifica di Simone Giorgino. La parola poetica, il canto e le musiche eseguite da un ensemble guidato dall’organettista Claudio Prima – composto da Valerio Daniele (chitarra), Giuseppe Spedicato (basso), Dario Congedo (batteria), Alessia Tondo (voce) – si fonderanno con gli elementi teatrali, grazie alle voci recitanti di Angela De Gaetano, Simone Franco e Antonio Minelli, e coreutici con la danza di Maristella Martella, con le scenografie e gli arredi di Andrea Novembre e le installazioni artistiche di Orodé Deoro e Onelia Greco, in un organismo compatto che si propone di comunicare agli spettatori l’idea di Sud che emerge dall’opera di Bodini. I brani scelti per l’occasione, fra i quali alcuni inediti, traggono ispirazione dai componimenti del poeta, che saranno trasposti nelle melodie di un canto o nelle pieghe di una voce recitante. “Le mani del sud”, “Arancio, limone, mandarino” o “Foglie di tabacco” diventano i refrain di un Sud intenso, le cui radici affondano nei meandri del Mediterraneo. Nel corso della serata interverranno anche Valentina Bodini (figlia del poeta e presidente del Centro Studi Vittorio Bodini), il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il direttore del Polo BiblioMuseale di Lecce Luigi De Luca, l’assessora regionale Loredana Capone.

Poeta, narratore, critico, operatore culturale, ritenuto unanimemente uno dei più raffinati interpreti e traduttori della letteratura spagnola, Vittorio Bodini, nato a Bari il 6 gennaio 1914 da una famiglia di origine e tradizioni leccesi e scomparso a Roma nel 1970, è uno dei più significativi e originali scrittori italiani del Novecento. La serata, come detto, sarà dedicata alla memoria di Alessandro Leogrande, a un anno dalla sua prematura scomparsa: lo scrittore tarantino, proprio come Bodini, ha saputo rappresentare, nelle sue opere, l’immagine di un Sud che resiste all’odio e all’indifferenza con le sole armi dell’intelligenza, dell’ascolto, della parola.

Il Premio è promosso dal Centro Studi Vittorio Bodini, dall’Assessorato all’industria turistica e culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Puglia, dal Teatro Pubblico Pugliese e dal Polo Biblio-Museale di Lecce in collaborazione con Provincia di Lecce, Comuni di Lecce e Nardò, Università del Salento e Besa Editrice ed è realizzato nell’ambito dei fondi di sviluppo e di coesione 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro e con il supporto di Vestas Hotel & Resort, Apollonio, Art&Co, Coldwell Banker e Novembre Arredamenti.

Il Sud di Bodini non è una semplice appendice di un sistema culturale che spesso lo relega ai suoi margini; non è una remota periferia né tantomeno una suggestiva cartolina del finis terrae: è, piuttosto, un ricco serbatoio non solo di testi poetici e narrativi ma anche di istanze di convivenza civile ancora di stretta attualità. L’Europa che ha termine nel Sud, ci ricorda Bodini, non smette di essere Europa, anzi è proprio nel rapporto, spesso anche dialettico e conflittuale, fra Continente e Meridione che è possibile riconoscere alcuni aspetti, a volte trascurati, non solo della nostra storia letteraria ma anche della nostra cultura e dunque della nostra identità. Rientrato nel 1949 dalla Spagna, dove aveva soggiornato per circa tre anni, Bodini si dedica alla riscoperta del Sud più autentico e segreto, con l’obiettivo di individuare le costanti storiche, artistiche e antropologiche che hanno caratterizzato la sua terra nel corso dei secoli. In questa nuova fase della sua attività letteraria rientrano a pieno titolo non solo le poesie che saranno proposte nelle prime tre parti dello spettacolo – articolate nei motivi del ‘ritorno al Sud’ (parte I); dell’odio-amore per una terra difficile e tuttavia impossibile da non amare (parte II); e della riappropriazione identitaria, in chiave quasi ‘metamorfica’, del territorio da parte del poeta (parte III) – ma anche le inchieste sull’occupazione delle terre incolte dell’Arneo, sul violento sgombero dei contadini e sul processo a loro carico, pubblicate sul settimanale milanese «Omnibus» nei primi Anni Cinquanta. Alcuni brani tratti da queste prose, che saranno letti nell’ultima parte dello spettacolo, sono un fulgido esempio della nuova idea di letteratura che lo scrittore, a partire dal dopoguerra, aveva iniziato a sviluppare: una letteratura che, senza rinunciare all’impegno etico e civile, si prestasse a una reinvenzione poetica del Sud. Nelle vicende dell’Arneo, Bodini riconosce non solo una fase importante delle lotte contadine, ma anche la spia di un possibile risveglio civile e culturale del Meridione. L’Arneo (e, per estensione, l’intero Sud) da «livello di un’assenza», cioè da terra ingiustamente trascurata dalla Storia, si trasforma in materia viva e plasmabile attraverso l’invenzione letteraria, permettendo così allo scrittore di ‘riscattarlo’ come presidio di civiltà democratica e come spazio dell’immaginario, cioè come territorio di poesia.

Il Premio è cresciuto nel corso degli anni, affermandosi a livello regionale e nazionale, e coinvolgendo alcune tra le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Garzanti, Marsilio, Sellerio per citarne alcune) e partecipanti di livello nazionale e internazionale (Umberto Piersanti, Roberto Mussapi, Cesare Viviani, Gezim Hajdari, Ilide Carmignani, Anna Mioni, Elena Cappellini, Ottavio Fatica, Anna Linda Callow e numerosi altri). Assegnato a opere edite in lingua italiana, il Premio è articolato in due sezioni dedicate alla poesia e alla traduzione. Dopo Valerio Magrelli e Matteo Colombo (2014), Fabio Pusterla e Nicola Crocetti (2015), Vivian Lamarque e Massimo Bacigalupo (2016), Roberto Mussapi e il gruppo di traduttori guidato da Giuseppe Girimonti Greco ed Ezio Sinigaglia (2017), quest’anno i vincitori sono dunque Milo De Angelis (per la silloge “Tutte le poesie”, Mondadori), Ilide Carmignani (per la nuova traduzione di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez, Mondadori). Il Premio prevede anche due riconoscimenti speciali a personalità che si sono adoperate in favore della divulgazione del nome di Bodini: il musicista, compositore e direttore artistico della Notte della Taranta Daniele Durante (Le mani del Sud) e Goffredo Fofi, uno degli intellettuali più importanti nel panorama contemporaneo (La luna dei Borboni).

Poeta, saggista, critico letterario, Milo De Angelis (Milano 1951) ha esordito con Somiglianze (Guanda 1976), seguito da Millimetri (Einaudi 1983; Il Saggiatore 2013). I successivi Terra del viso (1985), Distante un padre (1989), Biografia sommaria (1999), Tema dell’addio (2005, premio Viareggio), Quell’andarsene nel buio dei cortili (2010), Incontri e agguati (2015) sono tutti editi da Mondadori, come il riassuntivo Poesie (2008). È anche autore di un’opera narrativa, La corsa dei mantelli (Guanda 1979; Marcos y Marcos 2011), e della raccolta di saggi Poesia e destino (Cappelli 1982). Le sue interviste sono raccolte in La parola data, con DVD di Viviana Nicodemo (Mimesis 2017).

Ilide Carmignani traduce letterature di lingua spagnola da venticinque anni. Fra i suoi autori: Bolaño, Borges, Cernuda, Cortázar, Fuentes, García Márquez, Neruda, Onetti, Paz, Sepúlveda. Nel 2000 ha vinto il Premio di Traduzione dell’Instituto Cervantes e nel 2013 il Premio Nazionale di Traduzione del Ministero per i Beni Culturali. Cura gli incontri professionali sulla traduzione per il Salone del Libro di Torino, le Giornate della Traduzione Letteraria e Traduttori in Movimento. Ha insegnato traduzione letteraria presso università italiane e straniere. Ha collaborato con “Linea d’Ombra”, “Il Manifesto”, “Lo Straniero”, “Tuttolibri”.

Daniele Durante, musicista, cantante e compositore, fondatore nel 1975 del Canzoniere Grecanico Salentino, dal 2016 direttore artistico del Festival “La Notte della Taranta”.

Goffredo Fofi è uno degli intellettuali più importanti nel panorama contemporaneo. Attivo come critico, saggista e animatore sociale e culturale dagli anni cinquanta a oggi, ha co-diretto o diretto le riviste “Quaderni piacentini”, “Ombre rosse”, “Linea d’ombra”, “La terra vista dalla luna”, “Lo Straniero”. Come consulente editoriale, direttore di riviste e critico militante ha scoperto, incoraggiato e seguito gli inizi di parecchi scrittori come Alessandro Baricco, Raul Montanari, Sergio Atzeni, Stefano Benni, Giulio Angioni, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano. Attualmente dirige la rivista Gli asini, è il direttore editoriale delle Edizioni dell’asino e collabora, tra gli altri giornali, con Internazionale.

Presieduta da Anna Dolfi, ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, la giuria è composta da eminenti personalità dell’accademia italiana e internazionale e da professionisti dell’editoria: Laura Dolfi (ordinario di Letteratura spagnola – Università di Parma), Luciano Formisano (ordinario di Filologia Romanza – Università di Bologna), Giancarlo Quiriconi (ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea – Università di Chieti/Pescara), Francesco Cataluccio (operatore culturale e scrittore), Pasquale Guaragnella (ordinario di Letteratura Italiana – Università di Bari), Camillo Faverzani (maitre de conference d’italien/habilitè à diriger les recherches – Universitè de Paris VIII), Antonio Lucio Giannone (ordinario di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea – Università del Salento), Beatrice Sica (Lecturer in Italian Studies and Head of the Italian Department at University College London) Livio Muci (Besa Editrice), Valentina Bodini (presidente onorario della giuria e presidente del Centro Studi, figlia di Vittorio Bodini).Il Centro Studi Vittorio Bodini, presieduto da Valentina Bodini, figlia e unica erede di Vittorio, è stato istituito con l’intento di promuovere la conoscenza dell’opera letteraria di Vittorio Bodini attraverso molteplici attività culturali, artistiche ed editoriali. Le azioni del Centro Studi sono mosse dal tentativo di restituire a Vittorio Bodini – poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola – gli spazi e i riconoscimenti consoni alla sua memoria. È l’unico sodalizio autorizzato a utilizzare il nome del grande poeta, traduttore e cantore del Sud e delle sue contraddizioni per promuovere eventi, manifestazioni, concorsi letterari. Da diversi anni i componenti del Centro Studi operano nel tentativo di restituire a Vittorio Bodini, poeta tra i più originali e significativi del Novecento e tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola, spazi e riconoscimenti consoni alla sua memoria.  Dal 2017 al Centro Studi è stata affidata una sede permanente a Nardò, nel Palazzo di Città, dove sarà esposta la mostra permanente multimediale dell’uomo e del letterato dal tito

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