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Raccomandate non consegnate. Sanzione Antitrust a Poste: un rondine che farà primavera? Aumentare le sanzioni

 L’Antitrust ha sanzionato Poste italiane con il massimo degli importi stabiliti (5 milioni) per non aver consegnato le raccomandate nei modi stabiliti dalle norme: avvisi lasciati in cassetta anche se a domicilio i destinatari erano presenti (1). Comportamento che, per esempio, durante il periodo di confinamento totale pandemico è stato più accentuato che in altri momenti. Con conseguenze che hanno creato non pochi problemi ai destinatari che, proprio perché in quel periodo, avevano problemi per recarsi alle Poste a ritirare il dovuto: avvisi giudiziari che avevano scadenze e altre comunicazioni sono state tra le principali consegne che hanno creato problemi.
Aduc ha già in passato diverse volte, ma soprattutto in periodo di confinamento, denunciato la situazione sia all’Antitrust che all’Autorità della Comunicazioni (Agcom), con precise e reiterate denunce e testimonianze (2). Denunce che, pur se rese pubbliche, non hanno mai indotto Poste italiane a dare disposizioni ai suoi portalettere a prestare maggiore attenzione e a smettere con questi comportamenti omissivi.

Una rondine che fa primavera?
Ora arriva la sanzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Bene. Sarà la volta buona perché Poste si ravveda, sarà una “rondine che fa primavera”? Ovviamente lo auspichiamo, pur nella considerazione che la posizione dominante di mercato di Poste Italiane in merito è un macigno che sembra molto difficile da rimuovere. E i 5 milioni di sanzione oltre a “fare il solletico” ai bilanci di Poste, sicuramente saranno appellati dal gigante delle Comunicazioni.

Come rendere effettiva la sanzione
La vicenda quindi non si conclude e non fa mettere una pietra sopra il passato. E’ solo il primo passo, dopo i nostri “toc toc” alle varie Autorità. Primo passo importante ma che abbisogna di ulteriori iniziative da parte dell’esecutivo e del legislatore. Non perché le norme non sono sufficienti perché Poste faccia il suo dovere, ma perché le sanzioni comminate alle sue reiterate e continue violazioni siano molto, ma proprio molto di più dei 5 milioni.

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