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Record Tumori nel Salento – indagare sull’acqua che arriva nel Salento

Luigi Mazzei: ‘Emiliano verifichi attività svolta e i Sindaci si mobilitino con urgenza!’

Le notizie sull’aumento dei tumori nel Salento a causa di un forte inquinamento ambientale sono preoccupanti e pretendono risposte istituzionali responsabili e puntuali e non vaghe e generiche, cosa che purtroppo è accaduta fino ad ora.

In merito al possibile inquinamento dell’acqua che arriva nel Salento dalle condotte che partono dal Pertusillo,  ricordo al Presidente Emiliano che è stato approvato un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale presentato il 19 gennaio 2015 dai Cons. Regionali Mazzei, Congedo, Pica, Marmo, Friolo, Scianaro e Zullo, che impegnava il Presidente e la Giunta Regionale ad affidare ad ARPA Puglia “l’immediata ed urgente verifica della presenza di idrocarburi e metalli nell’acqua che viene erogata nelle condotte in Puglia e proveniente dal bacino del Pertusillo, con particolare attenzione nei territori del Salento e delle zone di Bari serviti dal bacino in questione”.

Questo perché eravamo venuti a conoscenza di uno studio scientifico condotto dal Dipartimento di Scienze dell’Università della Basilicata e dalla California State University che certificava il possibile inquinamento del Pertusillo, il serbatoio lucano che rappresenta la principale fonte idrica della Puglia, in particolare dei territori del Salento e del Barese.

Nello studio in oggetto, infatti, si cerca di determinare la contaminazione da idrocarburi dell’acqua potabile nel Sud d’Italia e si tenta di individuare la fonte di inquinamento del bacino del Pertusillo.

I campioni esaminati per la ricerca sono stati i primi a rilevare elevati livelli di idrocarburi sopra la media prevista dalla legislazione italiana. Inoltre, i sedimenti analizzati hanno fornito informazioni importanti per individuare le fonti di inquinamento che portano verso il lato nord-orientale del Pertusillo, verso la foce del fiume Agri.

I 25 pozzi di estrazione del petrolio si trovano proprio nella parte in questione della Val d’Agri e il deflusso del fiume rappresenta il percorso principale degli idrocarburi. Nello studio si legge: “la nostra analisi suggerisce che è altamente probabile che la contaminazione da idrocarburi nel Pertusillo sia originata da estrazione di petrolio e sue trasformazioni, stoccaggio e smaltimento. Diversi episodi di inquinamento supportano questa ipotesi: la presenza di alte concentrazioni di manganese, benzene, toluene e solfati, come misurato da ARPAB nel giugno 2011 in terra acqua al Centro Olio Val D’agri che scorrono verso il Pertusillo”.

Da ciò si evince chiaramente che la questione sia di primo piano e che interessi la Puglia che ha l’obbligo di fare immediate verifiche, specie considerando i dati sulle patologie tumorali, ancora inspiegabili, che si attestano maggiormente proprio nei territori del Salento.

Rammento ancora al Presidente Emiliano che l’1 aprile 2015, su mia richiesta,  si è tenuta l’audizione in V Commissione Ambiente dei vertici dell’Acquedotto Pugliese e dell’Arpa Puglia, per compiere verifiche sullo stato delle acque provenienti dal bacino del Pertusillo. Dalla stessa audizione è emersa la necessità, al fine di garantire la salute dei cittadini, che anche l’Arpa intervenga effettuando controlli ciclici nei Comuni. Molte Asl e Comuni pugliesi, evidentemente preoccupati, hanno fatto richiesta di controlli sulle acque ed è per questo che ho scritto all’assessore alla sanità perchè i controlli dell’Arpa non siano subordinati a richieste di enti, ma siano costanti.

Ora tocca al Presidente Emiliano verificare lo stato del monitoraggio dell’acqua nel Salento, ed invito i Sindaci a richiedere alle competenti ASL i controlli dovuti sul loro territorio. Non si può lasciare nulla di intentato!

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