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“Social DollS” – Identità e rappresentazione ai tempi dei Social media

H24 FabriKa  domenica 8 marzo alle ore 20.00  nell’ambito della rassegna Special Guest propone  “Social DollS” – Identità e rappresentazione ai tempi dei Social media  c/o la  sede di H24 FabrìKa in Vico Dietro Spedale Pellegrini, 29/a- Lecce.

 

Di “Social DollS così scrive la curatrice della mostra Rosanna Gesualdo nella sua presentazione: La pittura di Luigi Cannone, la fotografia di Filly Fiordaliso e le matite dure su acquerello di Gabriella Marra creano un particolarissima e interessante riflessione sul tema del narcisismo digitale.

E’ incontestabile che  Facebook, Twitter, WhatsApp,  ed altri social media di recente generazione non siano più semplici strumenti di comunicazione ma regolatori di emozioni capaci di condizionare il vissuto quotidiano, non fosse altro per il tempo che giornalmente si dedica al social network. Si stima che nel 2017  gli utilizzatori a livello mondiale saranno due miliardi e mezzo. Sulla modificazione delle personalità riflettono le opere di questi tre artisti che indagano, ognuno attraverso il proprio codice creativo, quali siano le aspettative  relazionali e emozionali  che vengono affidate ai media.

In particolare Luigi Cannone attraverso le sue tele dai colori accesi, quasi acidi, indaga il sempre crescente interesse verso la pratica   dei “selfie” utilizzata   non tanto per raccontare di se agli altri ma quanto per condividere un’immagine di se stessi mistificatoria che tende a mostrare ciò che si vorrebbe essere e non ciò che si è. Da qui i tratti di un’instabilità emotiva che si associa al timore di ricevere un commento negativo, tradotto in un:“mi piace” o un “follower” in meno.

Toni  freddi invece nelle fotografie di Filly Fiordaliso, che ritrae un mondo femminile che a contatto con l’oggetto mediatico va smarrendo gradualmente la sua identità. Dal movimento emozionale all’immobilità dell’io interiore.

Sono quasi manichini, immersi in un mondo irreale le modelle della Fiordaliso, che per  accentuarne la spersonalizzazione identitaria  opera la scelta di pixellare i corpi fotografati in una sorta di fermo immagine emotivo.

Maria Gabriella Marra tratta il tema più forte della prostituzione in web. I colori tenui delle sue matite su acquerello divengono studio tassonomico dell’ambiente circostante, una ricerca sul proliferare esponenziale di siti in cui donne di ogni nazione religione estrazione sociale si ” prostituiscono “, prostituzione che esula il contatto fisico. La Marra ritrae porzioni di corpo vendute come su un banco da macelleria, l’identità rimane celata, nascosta, non rilevante agli occhi di chi compra. E’ evidente quanto sul piano sociologico importante sia il lavoro  questi tre artisti, le cui riflessioni per immagini registrano narcisismi e tendenze contemporanei, senso e traccia,  una mappatura di domande a cui dare le proprie personali risposte.

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