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I MIGLIORI ARTIGIANI D’ITALIA IN MOSTRA A LECCE PER I DIECI ANNI DI “ARTIGIANATO D’ECCELLENZA”

Dal 17 al 19 maggio nell’ex Chiesa di San Francesco della Scarpa in contemporanea con il weekend di “Cortili aperti”

Les Ottomans, Zenobia i Pegoraro, Didiworld, Maghi e Maci, La Gallina Matta, Domitilla Gucci: solo alcuni dei nomi “stellari” del Made in Italy italiano presenti a Lecce dal 17 al 19 maggioprossimo a Lecce, ancora una volta nella cornice di bellezza dell’exChiesa di San Francesco dellaScarpa, occasione la decima edizione di “Artigianato d’eccellenza”, mostra-mercato leccese del Made in Italy d’autore ideata nel 2009 da Maria Lucia Seracca Guerrieri.

Un anniversario importante che “Artigianato d’eccellenza” celebra con un’iniziativa di rango: il restauro della tela settecentesca “Il Martirio di San Fortunato”, opera del celebre pittore tardo-barocco di scuola napoletana Oronzo Tiso dedicata al santo che con Sant’Oronzo e San Giusto è patrono della città di Lecce, e custodita sopra l’altare barocco del Duomo del capoluogo salentino, di recente protagonista dell’ultima puntata del programma “Meraviglie – La Penisola dei tesori” di Alberto Angela.  

Anche quest’anno “Artigianato d’eccellenza” si svolgerà in contemporanea con la manifestazione “Cortili aperti”, con Lecce meta di turisti da tutto il mondo, e devolverà parte del suo ricavato a Progetto Itaca, associazione nazionale fondata a Milano da Ughetta Radice Fossati per il supporto alle persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie, oggi presente anche nel Salento.

Orari di apertura: venerdì 17 dalle 17.30 alle 21, sabato 18 e domenica 19 dalle 10 alle 21.            

Il Presidente Di Gioia: “Singolare quanto l’assenza di connessione virtuale per qualche ora, abbia lasciato il segno”

Domenica 14 aprile, gli utenti di Facebook, Instagram e Whatsapp hanno registrato un malfunzionamento dei social per tre ore. Si è trattato del secondo “crash” in un mese, due episodi che hanno raccolto l’ironia di meme e commenti degli utenti. Mentre i tre social erano fuori uso, si è registrato un notevole incremento di traffico su altri social, sui quali sono confluiti tutti gli utenti orfani. “Una lettura della realtà poco confortante, la ricerca spasmodica del contatto virtuale ci restituisce il risultato di quanto costruito negli ultimi anni: una società che ha necessità di relazioni virtuali, persone che si rifugiano nell’estraneazione dal reale per evitare di confrontarsi in relazioni autentiche ” commenta Antonio Di Gioia, presidente dell’Ordine degli Psicologi. “La dipendenza dal web è un problema sottovalutato” dice Antonio Calamo Specchia, consigliere dell’Ordine. “Dovremmo intervenire in maniera drastica nelle scuole per rinforzare attraverso interventi mirati le relazioni socioaffettive, che i social insidiano” conclude Calamo Specchia.

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