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“Transito di sant’Antonio” all’Arcella, il 12 giugno la sacra rappresentazione degli ultimi attimi di vita del Santo torna in una forma rinnovata

Da quasi 8 secoli indica l’apertura cittadina della Festa di sant’Antonio. Con il suono di tutte le campane della città e della diocesi di Padova, inizia ufficialmente la Solennità del 13 giugno

Se il 13 giugno è la festa delle migliaia di pellegrini devoti a sant’Antonio da tutto il mondo – che quest’anno sono tornati ad affollare la basilica dopo tre anni di pandemia -, la rievocazione storica del “Transito di sant’Antonio” del 12 giugno all’Arcella, quartiere a nord di Padova, è da quasi otto secoli la festa di tutti i padovani. Gli Statuti del Comune di Padova stabilirono fin dal 1276 che l’inizio della festa in onore del “loro” Santo dovesse avvenire dopo l’ora nona del giorno della vigilia, cioè il 12 giugno. E anche quest’anno, dunque, la sacra rappresentazione si svolgerà lunedì 12 giugno all’Arcella, con partenza alle 20.30 da Piazzale Azzurri d’Italia e arrivo al Santuario dell’Arcella per ricordare l’ultimo viaggio da Camposampiero a Padova di frate Antonio.

Un sacra rappresentazione antica, ma che quest’anno presenterà alcune novità, ovvero le riflessioni sulla figura di sant’Antonio che accompagneranno il procedere della rievocazione durante il percorso dalla seconda alla quinta scena: il Santo come “figlio” di san Francesco e servo fedele dei fratelli; come predicatore instancabile della Parola; come apostolo di verità e di conversione; come il giusto, difensore dei perseguitati e dei maltrattati; come taumaturgo, amico dei poveri e intercessore per i deboli.

L’ultima scena, con le ultime ore di vita prima delle fatidiche parole «Video Dominum meum» («Vedo il mio Signore»), con le quali il Santo concluse la sua vita terrena, avverrà come consuetudine all’interno del Santuario, di fronte alla “Cella del Transito”, il venerato sacello che da secoli ci tramanda il luogo della morte del Santo.

Sacerdoti, religiosi e religiose, associazioni e figuranti in costume, accompagnati dalle istituzioni cittadine e di alcuni comuni che furono attraversati, quasi 800 anni fa, dal carro trainato da buoi con il francescano morente, sfileranno in parata lungo le vie del quartiere, ricordando l’arrivo e la morte di Antonio all’Arcella, come narrato dall’Assidua, la prima biografia scritta pochi anni dopo la morte del francescano, verosimilmente da un testimone oculare, probabilmente fra Luca Belludi, suo fedele confratello.

Non mancherà il suggestivo e commovente omaggio spontaneo che le migliaia di devoti presenti rendono all’immagine del Santo appena spirato: un momento di pietà popolare carico di segni e gesti di sentita umanità. Anche questa è una parte della rievocazione storica, forse la più corale e toccante. Sono infatti i devoti a “rappresentare” la folla accorsa all’Arcella quella sera del 1231 spinta dal grido dei fanciulli: «È morto il Padre Santo, è morto sant’Antonio!».
All’arrivo del carro al Santuario dell’Arcella alle 21.30, inizierà anche il tradizionale concerto delle campane di tutta la città, in collaborazione con le parrocchie cittadine e la Diocesi di Padova e con la liturgia del Transito. Il festoso scampanio annuncia alla città e al mondo la nascita al Cielo di Antonio, evocando la leggenda delle campane di Lisbona, la città natale del Santo, che avrebbero suonato spontaneamente proprio nel momento in cui egli spirava a Padova.

“Il Transito di sant’Antonio” nella storia recente

Nel 1931, in occasione del 7° centenario della morte di sant’Antonio, l’allora parroco e rettore del santuario antoniano dell’Arcella, padre Ludovico Bressan, pensò di realizzare una sacra rappresentazione sulla falsariga di quelle medioevali, ricostruendo l’episodio del viaggio da Camposampiero all’Arcella con il carro trainato da buoi. Anche se quella manifestazione non ebbe luogo a causa dei contrasti tra Santa Sede e regime fascista, da allora si iniziò, in forma ridotta, la celebrazione del Transito nella sera del 12 giugno, rispettando fedelmente il dettato degli Statuti del Comune di Padova. Nel 1995, nell’8° centenario della nascita del Santo, si progettò di dare vita a una forma più ampia e solenne, così come la conosciamo oggi. Dal 2006 la Rievocazione storica del Transito è divenuta “manifestazione cittadina” alla quale partecipano, oltre alle autorità della città di Padova, anche le rappresentanze dei comuni attraversati dalla Statale del Santo, a sottolineare il forte legame che, ancora oggi, lega il Santo al territorio padovano. Nel 1963, 7° centenario del ritrovamento della lingua incorrotta del Santo e della “Traslazione delle spoglie” dalla chiesetta di Santa Maria Mater Domini al primo nucleo dell’attuale Basilica del Santo, venne realizzato l’intero percorso del transito da Camposampiero all’Arcella. A documentarlo, allora, venne chiamato dalla Rai il regista Ermanno Olmi. “700 anni”, questo il titolo del cortometraggio del grande regista, è visibile su Youtube (https://youtu.be/WjESdYFs8pE).

DRAPPI ANTONIANI – La cittadinanza è invitata a esporre lungo il percorso del Transito e della solenne processione del 13 giugno i drappi antoniani. I drappi sono acquistabili sabato 10/06 tutto il giorno, domenica 11/06 la mattina e tutto il 12 e 13/06 nella Scoletta del Santo, sede dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio (tel. 049-8755235, segreteria@arciconfraternitadelsanto.com).

INFO – Santuario Antoniano dell’Arcella, tel. 049.605517; Basilica del Santo, tel. 049.8225652, infobasilica@santantonio.org. In caso di maltempo o di meteo inaffidabile la celebrazione avverrà in forma ridotta all’interno del Santuario.

IL MOMENTI DEL TRANSITO ALL’ARCELLA

Primo momento in piazzale Azzurri d’Italia (partenza alle 20.30)
Si svolge idealmente a Camposampiero dove frate Antonio, colto da malore e sentendo prossima la morte, esprime il desiderio di tornare a Padova, alla chiesa di Santa Maria Mater Domini (corrispondente all’attuale Cappella della Madonna Mora in Basilica di sant’Antonio). I confratelli trovano un carro trainato da buoi per farlo distendere durante il viaggio.

Seconda momento, lungo via Aspetti all’incrocio con via Vecellio
Antonio figlio di san Francesco: missionario e servo dei fratelli.

Terza scena, lungo via Aspetti all’altezza dello slargo ex Dazio
Antonio predicatore della Parola: predicatore di verità capace di far cambiare i cuori delle persone.

Quarta scena, via Aspetti all’incrocio con viale Arcella
Antonio uomo giusto: attento a soccorrere chi è colpito dall’usura, dalla violenza, dall’ingiustizia del ricco.

Quinta scena in viale Arcella, angolo via dall’Arzere
Antonio Taumaturgo: capace di intercedere per le necessità del popolo di Dio.

Santuario dell’Arcella
Preghiera del “Transito glorioso” con la solenne benedizione con la reliquia del Santo.

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