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Università Islamica, Caroppo: “No al proselitismo religioso”

Il Consigliere regionale, Andrea Caroppo Coordinatore provinciale NCD Lecce ha diffuso la seguente dichiarazione
Lecce e il Salento amano la cultura e sono maestri di accoglienza e integrazione, ma proprio per questo non possono che respingere fermamente iniziative da realizzarsi con denari provenienti dal Quatar ed investiti per alimentare finalità tendenti a fomentare il proselitismo a carattere religioso.
La telenovela (o forse sarebbe meglio dire televendita) sulla grottesca vicenda della università islamica si arricchisce di una nuova puntata: adesso leggiamo che il suo promotore starebbe per lanciare allo scopo una campagna di raccolta fondi «per la gloria di Allah» (esattamente in questi termini egli si è espresso…).
Leggiamo poi di un coinvolgimento di fondi e/o organizzazioni (presuntamente) caritatevoli del Qatar. Com’è noto a tutti il Qatar è il braccio economico del fondamentalismo islamico, essendo pacificamente il sostenitore e finanziatore dei Fratelli musulmani e di molte organizzazioni islamo-terroriste ideologicamente e finanziariamente ad esso legate, nonché di Hamas e dell’Isis, e del network mediatico della propaganda fondamentalista che trova il suo vertice nella emittente qatariota Al-Jazeera.
Premesso che resto convinto si tratti di una riedizione dello sketch di Totò avente ad oggetto la vendita della Fontana di Trevi, ad ogni buon conto dico che quanto finalmente viene riferito – vero o fantasioso che sia – non può che farci affermare con decisione che Lecce e il Salento non possono accettare alcuna iniziativa realizzata con denari di opaca provenienza investiti per alimentare finalità tendenti a fomentare il proselitismo a carattere religioso (circostanza che peraltro non potrebbe che bloccare qualunque coinvolgimento dell’Università del Salento).
Speriamo che questa vicenda, divenuta ormai stucchevole, si chiuda presto e ci possa finalmente concentrare sulle vere priorità per lo sviluppo, anche culturale, di Lecce e del Salento che sono ben altre”

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