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VIA FUORTES, L’ASSESSORE GUIDO POSIZIONA IL CARTELLO

Un gesto concreto e simbolico dell’assessore Andrea Guido che ha fatto fronte a tutte le spese per la realizzazione e il montaggio del cartello segnaletico dedicato alla cofondatrice della Comunità Emmanuel

E’ stato l’assessore alle Politiche Ambientali, Andrea Guido a predisporre a proprie spese il posizionamento del cartello segnaletico verticale identificativo di Via Fuortes, proprio sulla via che conduce alla Comunità Emmanuel di Lecce.

La posa in opera del segnale è stata effettuata questa mattina alla presenza dello stesso Assessore il quale, partendo dal presupposto che le informazioni toponomastiche nelle aree urbane sono ormai diventate estremamente importanti dal punto di vista della sicurezza stradale e avendo ben presente il momento difficile che attraversa il Comune di Lecce sul piano economico, ha fatto installare il cartello segnaletico facendo fronte personalmente a tutte le spese relativa alla realizzazione e al montaggio.

“Tengo a cuore particolarmente l’operato della Comunità Emmanuel – ha dichiarato Andrea Guido – e mi rendo conto quanto possa essere difficile mandare avanti un progetto di impegno sociale del genere. Sentivo il dovere di fare il possibile per coadiuvare il lavoro della Comunità e – avendo appreso che il Settore Lavori Pubblici non poteva di qui a breve far fronte all’intervento, visti gli sforzi di tutta l’Amministrazione tesi alla riduzione delle spese pubbliche comunali –  ho preferito procedere di persona e farmi carico della spesa per un dono che per me ha un doppio valore: oltre che pragmatico, vista la grande difficoltà obiettiva connessa alla corrispondenza postale indirizzata all’Ente, anche simbolico. Enrica Fuortes, infatti,  personaggio leccese a cui è intitolata la strada, cofondatrice della Comunità Emmanuel rinunciò alla sua realtà familiare e lavorativa e dal 1981,  fino alla sua morte, portò la Comunità a sviluppare un settore, quello della Dipendenza, capace di offrire servizi per la prevenzione e la cura, non solo dalle catene della droga, ma anche dell’alcool, del fumo, di internet, del gioco patologico e di altri comportamenti compulsivi”.

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