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IL NIPOTE DI RAMEAU

Il teatro è vita e porta in scena la nostra storia, quella di ieri come quella di oggi, ed è così che un opera scritta nella seconda metà del Settecento, “Il nipote di Rameau”, celebre testo satirico di Denis Diderot, il 23 febbraio venga portato in scena da Silvio Orlando. L’atto unico potrebbe essere un pezzo di attualità, ambientato in un qualsiasi ristorante, anziché al Café de la Régence, e questo perché la natura umana, nel suo insieme di vizi e virtù, non è poi così soggetta allo scorrere del tempo.

“Il nipote di Rameau” è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione, avvolto in un lucido cupio dissolvi. Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla. “Rameau” si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile. Scorgiamo dietro la sua perversità le paure del filosofo di perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell’affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stessero nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo. “Rameau” manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra società civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento.

(in abbonamento)

Biglietti

Platea e palco centrale: EURO 12,00 intero/EURO 10,00 ridotto

Palchi laterale: EURO 10,00 intero/EURO 8,00 ridotto

Proscenio Loggione: EURO 7,00

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