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BASTA CU NCETE LA SALUTE

TEATRO DIALETTALE, CULTURA E SOLIDARIETA’

 

RITORNA IN SCENA IL TEATROLAB DELL’ASSOCIAZIONE CAMPUS GIOVANI DI NOVOLI, SUL PALCO CON I DUE ATTI COMICI DI WILLIAM FIORENTINO: DOPPIO APPUNTAMENTO (24 E 25 NOVEMBRE) AL TEATRO COMUNALE DI NOVOLI, PER POI REPLICARE IL PRIMO DICEMBRE A TORRE SANTA SUSANNA, A SOSTEGNO DEL PROGETTO “PRIMA LE MAMME E I BAMBINI” DI CUAMM SALENTO  

Doppio appuntamento con il teatro in vernacolo e con la giovanissima compagnia “Teatrolab” dell’Associazione Campus Giovani, che dopo i recenti successi e alcuni mesi di lavoro e preparazione ritorna sul palco del Teatro Comunale di Novoli. Coordinati dalla regia di Roberto Toscano, infatti, i giovani attori novolesi saranno impegnati il 24 e 25 novembre (ingresso in sala ore 20, sipario ore 20.30) nella rielaborazione di “Basta cu ncete la salute!”, brillante commedia dialettale in due atti ispirata al “Malato immaginario” di Moliere e firmata da William Fiorentino.

La storia, che tra pillole, supposte e medicine di tutti deve fare i conti con imprevedibilità e malintesi, s’incentra sulla figura di Arturo: costretto giornalmente a barcamenarsi con ossessioni e paura del male, il padre padrone dovrà difendersi anche dalla seconda moglie Bice, che vuole impossessarsi illegalmente delle proprietà del marito, e da una serie di macchiette tra avvocati imbroglioni, ciarlatani e parassiti vari. Alla fine ci penserà Nnetta, la cameriera tutta pepe, a dare una giusta svolta alla vicenda, grazie al suo carattere impetuoso ed imprevedibile che permetterà di svelare inghippi e truffe.

La compagnia novolese, dopo gli impegni novolesi, si esibirà anche il prossimo 1 dicembre a Torre Santa Susanna, nell’ambito di un progetto dall’Associazione Medici con l’Africa “Cuamm Salento” che sposa teatro, cultura e solidarietà. Sarà il Teatro Comunale del centro brindisino, infatti, a ospitare l’importante serata di beneficienza, durante la quale si procederà alla raccolta fondi per il progetto “Prima le mamme e i bambini”, promosso per garantire un parto sicuro alle mamme dell’Angola, Etiopia, Uganda e Tanzania dove i tassi di mortalità materna sono tra i più alti del mondo.

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