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Abusi al lido per vip Otranto: tre condanne e confisca

La struttura avrebbe dovuto avere il marchio Twiga poi ritirato

Tre condanne e una confisca. Si conclude così il processo sull’iter di realizzazione del Twiga Beach Club di Otranto, il lido extralusso mai completato in località Cerra, ad oggi ancora sotto sequestro dal maggio 2017, a cui il manager Flavio Briatore aveva inizialmente legato il proprio marchio salvo poi revocarlo alla luce dell’inchiesta penale.

I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, hanno condannato a 3 anni e 9 mesi di reclusione il progettista e direttore dei lavori Pierpaolo Cariddi, poi divenuto sindaco di Otranto e attualmente sospeso dalla funzione e sottoposto al divieto di dimora nell’ambito di una inchiesta della Gdf sui presunti intrecci tra sanità e politica. Tre anni e 3 mesi di reclusione sono stati inflitti all’imprenditore Raffaele De Santis, legale rappresentante della società committente dei lavori, e 4 anni all’ingegnere Emanuele Maggiulli, all’epoca responsabile dell’Ufficio tecnico del comune di Otranto. Disposta inoltre la confisca del bene, ora diventato un rudere. Le accuse sono, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falso ideologico e di violazioni delle norme a tutela del territorio (reato questo prescritto).

Servizio di Adriana Greco 

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